Luci e ombre sull’A.S.F

L’Adriatic Sound Festival secondo gli organizzatori, il sindaco e gli assessori competenti è stato un grande successo. Eppure, c’è qualcosa che non torna a cominciare dai conti. Dalla stampa apprendiamo che ci sono state 16862 presenze nei due giorni di musica house e techno; quindi ipotizzando un costo medio di 70 euro ad ingresso l’incasso dovrebbe essere stato intorno a 1 milione e 200 mila euro a fronte di costi poco inferiori di 3 milioni di euro. Non sappiamo se ci siano stati degli sponsor e non sembra che il comune di Fano abbia contribuito economicamente, ma molto probabilmente il bilancio economico dell’evento è in profondo rosso. Ma non è dato di sapere da dove arrivano i soldi, cioè chi pagherà di debiti. Nonostante questo, i due americani rilanciano proponendo addirittura tre giornate per il prossino anno: 12,13,14 giugno. Qualcuno potrebbe obiettare: ma cosa vi interessa? Visto il passato imprenditoriale dei due americani (vedasi articolo del 10 giugno del Corriere della Sera) qualche dubbio e qualche domanda su come girano i soldi, tanti soldi, credo sia legittimo farla. In primis dovrebbe farsela la Giunta fanese. Altra questione, che, come associazione ambientalista ci riguarda più direttamente, è l’impatto ambientale dell’evento. Su nostra sollecitazione la ditta Istep Italia ha presentato alla Provincia di Pesaro ed Urbino la domanda di  “Screening  di Valutazione di Incidenza”, dato che l’area dell’evento è adiacente alla Z.S.C. e Z.P.S. “Fiume Metauro da Pian di Zucca alla Foce”. Inoltre, il festival poteva e potrà essere fortemente nocivo per alcune specie che nidificano a nord dell’aeroporto (lato quartiere Vallato) come la Calandrella, l’Averla piccola e l’Ortolano, tutte specie in forte declino e protette dalla Direttiva Uccelli, la cui nidificazione potrebbe subire conseguenze negative a causa delle emissioni luminose, acustiche e il disturbo antropico. Quindi, la Provincia, in fretta e furia, solo una settimana prima dell’evento, ha rilasciato il parere positivo alla Valutazione di Screening con alcune prescrizioni: il divieto di sorvolo di droni; l’orientamento dell’impianto acustico in direzione opposta alle aree naturali circostanti e agli edifici dei quartieri vicini; la non diffusione di fasci luminosi in cielo, ovvero oltre l’area di interessata dallo show. Infine, andava delimitata e preclusa al libero accesso un’area rettangolare corrispondente alla superficie delle ex casermette del campo d’aviazione, dove erano stati censiti esemplari di calandrella. A quanto sembra nessuna di queste prescrizioni è stata rispettata. Quindi chiediamo alla Provincia di PU: Saranno presi provvedimenti per il mancato rispetto delle determina dirigenziale? Il prossimo anno sarà ancora consentito lo svolgimento del festival nel periodo della nidificazione, o lo si sposterà da agosto in poi, quando le nidificazioni saranno terminate? Sarà ritenuta valida l’autorizzazione rilasciata il 6/6/2025 anche per altri concerti che saranno organizzati sullo stesso sito?  Oppure dovrà essere avviato un nuovo procedimento, magari richiedendo una “Vinca appropriata” ovvero uno studio più approfondito?

Fano, 23/06/2025

Associazioni Argonauta -Fano e La Lupus in Fabula o.d.v.