Comunicato stampa

“Fano Città da Giocare”, quest’anno spostata su Viale Adriatico, è stata un successo secondo l’amministrazione comunale. “Decisione azzeccata” ha commentato l’assessora competente Loretta Manocchi. E non poteva essere diversamente con una giornata come quella di domenica! Pieno sole, caldo ma non troppo, la voglia di andare a fare una passeggiata sul lungomare o di stare in spiaggia ha sicuramente contagiato centinaia di persone, indipendentemente dalla manifestazione. Per i bambini certamente non cambia nulla se le attività ludiche siano su una strada secondaria o sulla più trafficata SS16, però il messaggio, il valore simbolico, che chi aveva pensato questo evento voleva trasmettere alla città è stato poi completamente vanificato dal modo in cui è stato attuato.

Chiudere solo per alcune ore Viale Gramsci, certamente crea qualche disagio in più agli automobilisti, ma questo non è un male, anzi è proprio quello che deve accadere! Per un giorno all’anno le esigenze dei grandi si piegano ai bisogni, ai diritti dei più piccoli, inseguendo quell’idea di trasformare a misura di bambino una città pensata per gli adulti. Consentiteci un confronto: mentre per i corsi mascherati si blocca per tre domeniche quasi tutto il centro urbano, sottraendo parcheggi, cambiando sensi di marcia, bloccando tre viali, sembra che farlo per i bambini sia troppo.

Quindi “Fano Città da Giocare” è diventato un evento come un altro, qualcosa da mettere nel calendario di una città turistica, ma non trasforma nulla, non cambia nulla, se non per le tasche degli esercenti del commercio e del turismo che hanno un’altra occasione per guadagnare. Fano Città dei Bambini è un sogno infranto, una occasione persa. Il progetto ideato da Francesco Tonucci, oltre trent’anni fa, è diventato un rito vuoto, un simbolo da appuntare sul petto ma privo di valore concreto, che non cambia il modo di concepire la mobilità, l’urbanistica, la gestione del verde, la sicurezza, ecc.

Un esempio? In Sassonia è stata demolita la cavea ma al suo posto è stata realizzata una spianata di cemento, con scalini pericolosi per tutti (figuriamoci per i bambini!) invivibile in estate per l’arco della giornata. Di fianco, un giardino con un vasto prato e tre piazzole con panchine è stato trasformato in uno spazio cementato con aiuole contenenti anche alberi e arbusti, apparentemente gradevole, ma di difficile gestione, e soprattutto non adatto per far giocare liberamente i bambini. I quali hanno bisogno di spazi aperti e protetti, dove poter esercitare la fantasia, l’inventiva, il gioco libero senza essere per forza incanalati in strutture di gioco pensate per loro, e non da loro.

La  città dei bambini e delle bambine è di là da venire.

 

Fano, 27/05/2025

Il Consiglio Direttivo