Comunicato stampa

p.c. al Sindaco
Comune di Fano

Un’altra strage di alberi a Fano. L’ennesima dopo quelle compiute al campus scolastico Nolfi-Carducci, su viale Battisti, lungo l’argine sn. dell’Arzilla, al Foro Boario, solo per citare i casi più importanti.  Questa volta a cadere sotto i colpi delle motoseghe sono stati 30/35 alberi adulti con diametro fino a 50 cm presenti nel parcheggio laterale al pronto soccorso dell’ospedale Santa Croce, dove sorgerà la nuova palazzina per le emergenze dal costo di oltre 25 milioni di euro. Qualcuno dirà che era un sacrificio necessario.

Ma è sempre così! Qualsiasi sia il progetto: un parcheggio, una pista ciclabile, una struttura sanitaria o qualsiasi opera pubblica o privata, gli alberi non sono mai un bene pubblico da tutelare e sono sempre sacrificabili.

Quando gli ambientalisti ci riescono avanzano proposte alternative, ma spesso si accorgono del danno a cose fatte; tuttavia, anche quando sono in tempo, si scontrano con tecnici che non vogliono saperne di cambiare i progetti, anche se sono in una fase preliminare. Per esempio, nel caso in questione, a fianco del nosocomio c’è un campo libero, dove sarà costruito il nuovo parcheggio. Perché non è stata progettata lì la nuova palazzina? Forse non lo sapremo mai.

Ma è un fatto indiscutibile che per garantire maggiore salute, si danneggia la salute.

Perché nel conteggio del costo di un intervento la perdita dei valori ecosistemici di alberi adulti non viene mai considerata? Si dirà che (forse) saranno piantati altrettanti alberi, ma una pianta adulta ha un valore nettamente superiore a quella di un giovane albero. Citiamo il prof. William Moomaw: “per compensare  un solo albero abbattuto di 80 anni di vita bisognerebbe mettere a dimora più di 3000 nuove piante di circonferenza  del tronco non inferiore a 14 cm affinchè svolgano una buona funzione fotosintetica dal momento della messa a dimora”.

A Fano invece da oltre 20 anni non si piantano alberi lungo le strade e le vie del centro. Senza far rumore gli alberi muoiono o vengono uccisi ma raramente sono ripiantati e, quando accade, sempre in numero irrisorio.

Il verde aumenta in misura inferiore al cemento e quindi la qualità della vita non può che peggiorare. Il centro è una isola di calore e ciò è certificato delle rilevazioni satellitari dell’Esa (European Space Agency).

Ma nessun amministratore fa nulla. Sono anni che chiediamo alle amministrazioni che si sono succedute, inclusa l’ultima, un piano straordinario di piantagione di alberi, in attesa di un censimento e di un piano del verde. Ma a quanto pare nemmeno alla Giunta Serfilippi interessa nulla del verde urbano. Trovano i soldi per qualsiasi opera, dalle scuole agli impianti sportivi, dalle scogliere ai parcheggi, dalle strade alle ciclabili, ma per il verde solo le briciole.

Fano, 31/05/2025

Il Consiglio direttivo