COMUNICATO STAMPA
Nuovo Prg tra privilegi e cemento e asfalto
Se non ci fosse stata la riduzione delle superfici edificabili per la rinuncia da parte di diversi proprietari di terreni, stanchi di pagare inutilmente l’Imu, questo Prg sarebbe peggiore di quello di Aguzzi. L’attuale maggioranza di governo della città di Fano non ha voluto cogliere il momento storico che impone un radicale cambio di paradigma sullo sviluppo economico, culturale e sociale del territorio. E’ stato approvato un Piano che segue ancora la logica del cemento e del mattone invece del restauro della natura, privilegia ricchi e potenti a svantaggio del bene comune, danneggia il paesaggio e consuma altri 431 ettari di suolo agricolo. Ma è anche un PRG populista perché offre un po’ a tutti la possibilità di costruire, ampliare, innalzare: in particolare nelle zone B. Il cambio di destinazione d’uso nell’area dell’Ex Zuccherificio su specifica richiesta dei proprietari e a danno della salute dei residenti e delle attività contermini è la dimostrazione plastica di come chi amministra sia subalterno ai poteri economici; il rifiuto di connotare Monte Giove e il Prelato come “luoghi dell’anima” per garantire una maggiore quiete ai residenti evidenzia le contraddizioni di chi ha voluto ad ogni costo permettere la costruzione di un nuovo monastero. Nelle aree agricole invece nascerà “capannopoli”. Infatti, consentire l’edificazione di capanni per ricovero attrezzi fino a 28 mq è il “cavallo di troia” che permetterà in futuro nuove residenze in ambito agricolo, mentre autorizzare la trasformazione degli accessori agricoli esistenti (inclusi quelli condonati) in attività commerciali, turistico ricettive e direzionali costituisce un incentivo alla speculazione edilizia, che altera le zone E attribuendole un un mix di funzioni che nulla hanno a che fare con le aree agricole. Infine, ma ci sarebbe molto da eccepire anche sulle infrastrutture viarie, la volontà di non aumentare la superficie permeabile nelle aree verdi (che resta al 20%) la dice lunga sulla sostenibilità ambientale di questo piano e sulla ipocrisia di chi lo ha approvato. A tal proposito siamo stupiti dal voto e dall’atteggiamento del candidato sindaco dei progressisti, in particolare sulla eliminazione del divieto di industrie insalubri di seconda classe all’Ex Zuccherificio, in totale contiguità con la maggioranza che ha proposto il nuovo Piano.
Le 59 osservazioni della Lupus che miravano a ridurre il consumo di suolo e a migliorare la qualità della vita sono state tutte bocciate, pertanto valuteremo al termine del’iter del Piano, con l’assistenza di un legale, se ricorrere al Tar.
Fano, 23/04/2024
Il Consiglio Direttivo