Ormai da tempo stiamo osservando un’amministrazione comunale che parla di riqualificare alcune aree della Città. Siamo assolutamente favorevoli a progettare nuovi spazi ma non possiamo permettere che il miglioramento della città preveda l’abbattimento di alberi tutelati anche dalla  LEGGE REGIONALE del 23 febbraio 2005, n. 6 articolo 20.
In questi anni, in cui stiamo osservando una vera e propria rivoluzione verde, la riqualificazione deve prendere in considerazione non solo gli edifici già esistenti, ma anche le specie arboree che devono essere tutelate e valorizzate in particolare nel centro storico.
Per questo riteniamo sia fondamentale una grande mobilitazione da parte dei cittadini fanesi, i quali hanno già capito l’importanza ecologica e funzionale degli alberi in ambiente urbano e che non vogliono perdere un patrimonio ambientale e storico. Il valore economico di queste specie può essere paragonato a quello di un palazzo, di una fontana, di una statua, perché un leccio secolare è un’opera d’arte che merita di essere curata e manutenuta con competenza.
Inoltre, le giustificazioni fin ora date dai politici, dai tecnici e dall’amministrazione stessa, sono state poche ed insufficienti a giustificare la perdita di quello che è ormai un vero e proprio patrimonio territoriale.
Non possono essere distrutti degli esemplari così antichi per precauzione, ma dovrebbero essere abbattuti nel momento in cui danno segnali di problemi e non è il caso dei nostri alberi. Non possono essere poi ripiantati in aree distanti e lontane da dove sono state tolte, non è possibile che non si possano valorizzare e tutelare queste specie all’interno di un nuovo progetto di riqualificazione della città.
La perizia commissionata dall’associazione la Lupus in Fabula al dottore forestale Riccardo Frontini attesta che: le alberature indagate non versano in condizioni fisiologiche critiche e la segnalazione di radici strozzanti non è significativa, in quanto non si notano costrizioni del colletto con aree funzionali inattive. Il valore del complesso arboreo è rilevante e la gestione di esso è ancora molto vantaggiosa.
Inoltre l’analisi economica, eseguita con il metodo AGEM, permette di verificare la convenienza di gestione dell’albero nel tempo, tenendo conto anche dei benefici ambientali da esso prodotti ed afferma che i 6 lecci secolari per i prossimi 15 anni sono in grado di fornire servizi ecosistemici per 82.000 euro a fronte di costi di gestione di 14.000 euro con un vantaggio netto per la collettività di 68.000 euro.
In conclusione, eliminare i lecci in Piazza Marcolini significa causare un danno ambientale, economico e sociale notevole.
Chiediamo a gran voce che questi progetti vengano rivisti, e che i nuovi progetti prendano in considerazione anche l’ambiente finora deturpato e poco considerato, con l’auspicio che l’Amministrazione cambi registro sulla considerazione del verde e del territorio, ed incoraggiamo i cittadini a protestare con noi.
Dobbiamo essere in tanti sabato 26 febbraio in Piazza Marcolini alle ore 16, dobbiamo far sentire la nostra voce e quella degli alberi.

Faremo tutto il possibile per preservare il poco verde presente nel Centro Storico di Fano.

LA LUPUS IN FABULA o.d.v
ARGONAUTA
ITALIA NOSTRA
LEGAMBIENTE
Istituto Italiano dei Castelli
A.D.S.I.
Circolo degli Scomposti

Fano, 24/02/2022