Siamo a pochi giorni dalle elezioni comunali ad Urbino e tiene banco nella discussione tra i tre candidati sindaci il progetto della mega discarica di Riceci (comune di Petriano). Invece sembra scomparsa dalle cronache la super variante urbanistica che interessa le località di Pantiere, Bivio a Borzaga e Santo Stefano di Gaifa. Questa variante, richiesta dalle ditte IMAB GROUP e Soc. Agricola Ca’ La Vincenza (riconducibili allo stesso imprenditore) attualmente è sotto esame della Provincia di PU, quale organo competente in materia di V.A.S. (Valutazione Ambientale Strategica), a cui sono state sottoposte le due aree agricole che si vuole trasformare in zone di espansione produttiva D1- artigianale/industriale. I termini per proporre osservazioni, a queste importanti modifiche di destinazione d’uso del territorio, scadranno il 15 luglio. Entro questa data singoli cittadini, associazioni, partiti potranno chiedere modifiche alla variante di PRG e anche motivare la propria opposizione per ragioni ambientali, sociali ed economiche. Ma cosa ne pensano i candidati sindaci di questa variante che devasterà due preziose e delicate aree agricole? Inutile chiedersi cosa ne pensa in Sindaco Gambini, che in passato aveva proposto l’area di Gaifa anche per il biodigestore, ma gli altri due candidati perché non prendono posizione in merito. Ricordiamo che l’adozione della variante c’è stata il 21/12/2023 con due soli voti contrari, quelli dei consiglieri Balducci Davide e Santi Lorenzo. Quindi che tipo di sviluppo urbanistico pensano per Urbino i candidati Scaramucci Federico e Crespini Maria Francesca? Ritengono accettabile il sacrificio dell’area agricola di Santo Stefano di Gaifa, di elevato valore paesaggistico, storico e archeologico per fare un favore all’imprenditore Antonio Bruscoli, che trova vantaggioso eliminare un’area artigianale industriale vicino alla sua Tenuta Santi Giacomo e Filippo e urbanizzare una zona vergine? Perché concedere esclusivamente a questo imprenditore di costruire dove vuole quando a soli 2 km c’è l’area PIP di Canavaccio dove esistono aree e fabbricati liberi? Che senso ha la programmazione urbanistica se poi si cede alle richieste di un singolo imprenditore? Quale beneficio trarrà la collettività dalla variante oltre all’incremento netto di superficie agricola pari a 8.027 mq?
Ci piacerebbe quindi che chi si candida a governare la città Patrimonio Unesco risponda a queste domande, in modo da capire che idea di sviluppo e di benessere ha per i cittadini urbinati, su quali settori economici vuole puntare, qual è il suo concetto di sostenibilità ambientale.
Pesaro, 04/06/2024
Il consiglio Direttivo