Una Giunta delle grandi occasioni (Sindaco, Vice sindaco, Assessora al decoro Urbano, Assessora all’ambiente) era presente l’altro giorno ad inaugurare la piantagione di un nuovo bosco con 5000 piantine al Campo d’Aviazione di Fano.

A dire il vero il bosco è stato piantato ad inizio anno su iniziativa di 4 aziende che operano nel settore del oil & gas, che devono rifarsi l’immagine e beneficiare dei crediti di carbonio. Certamente l’operazione che è stata fatta è lodevole (ce ne fossero!) ma è anche molto legata a finalità non tanto filantropiche e ambientaliste, ma di pura convenienza commerciale. Ovviamente la Giunta non si è lasciata scappare questa vetrina, visto che ha poco o nulla di cui vantarsi nel settore del verde urbano. Infatti, il Regolamento approvato ad aprile è ancora lettera morta, e ancora nulla si intravede rispetto ad un incarico da assegnare per il Censimento del verde urbano e per la Redazione di un Piano del Verde. Inoltre, il comune è ancora senza un tecnico qualificato che si occupi del verde pubblico, perché il concorso indetto un anno fa è andato deserto e non è stato mai riproposto. La gestione professionale del verde non rientra tra gli obiettivi di questa giunta, tutta impegnata a realizzare opere e  a spargere cemento e asfalto sulle colline. Intanto alberi di grandi dimensioni continuano ad essere abbattuti senza tanto clamore, sulla base di valutazioni visive e non approfondite (ad es. “prove di trazione”) perché sembra che minaccino la sicurezza pubblica: dopo gli alberi al Foro Boario (che solo in parte erano malati) sono stati tre grossi pini lungo il canale albani, vicino alla darsena borghese, a fare i conti con le motoseghe. Ma quando si presenta l’occasione di mettere a dimora nuovi alberi, indispensabili per fornire ombra e refrigerio lungo le strade e nei parcheggi, o ci si dimentica di farlo, come nella riqualificazione di Viale Mariotti o si mettono a dimora dei cipressi, come al Foro Boario. Insomma, un pianto.

Pertanto, vantarsi di aver messo a disposizione di alcuni privati un’area di quattro ettari per interrare piante in fitocella, che avranno la sembianza di un bosco tra venti anni, quando nel resto del territorio si taglia e non si compensa mai in maniera adeguata, non solo è inopportuno ma anche un po’irritante.

 

Fano, 24/07/2023

Il Consiglio Direttivo