Al Sindaco, Massimo Seri

All’Assessora alla mobilità sostenibile, Tonelli Fabiola

All’assessora al Decoro urbano, Brunori Barbara

Comune di Fano

Comune.fano@emarche.it

p.c. alla stampa locale

Gent.mi amministratori,

secondo il Piano degli Itinerari Ciclabili (tav.2 inquadramento generale – stato di progetto) il vialetto, recentemente allargato con modifica dell’inclinazione della scarpata e la capitozzatura delle tamerici esistenti, che corre tra la ferrovia e gli stabilimenti balneari a nord della foce dell’Arzilla, è una “pista ciclabile esistente”.

Tutti sanno che sulle piste ciclabili possono circolare le biciclette e al massimo pedoni. Invece a ben vedere questo percorso è soprattutto una strada, non solo perché non c’è nessun cartello che indichi la sua natura di pista ciclabile, ma soprattutto perché è percorsa indistintamente da moto e auto, le quali poi parcheggiano sulla striscia di sabbia vicino alla scarpata.

Ma ciò non è strano in una città dove si spendono centinaia di migliaia di euro per fare ciclabili larghe come strade sull’arenile (vedi Pontesasso-Torrette) oppure si trasforma ciò che nel suddetto Piano è un percorso naturale o greenway in una ciclabile urbana larga quattro metri (vedi torrente Arzilla).

Comunque sia noi pensiamo che per il percorso in parola si possa trovare una soluzione per evitare la commistione di mezzi a motore, biciclette e pedoni, ed evitando possibili incidenti a danno di questi ultimi. Basterebbe riservare al parcheggio delle moto solo il primo tratto del percorso (oppure, ancor meglio, realizzare tale parcheggio a monte della ferrovia), e destinare la gran parte della ciclabile al transito e sosta solamente di biciclette e pedoni. Alle auto andrebbe invece consentito solo il carico e scarico ma non la sosta.

Ci auguriamo che questa proposta, una volta tanto, trovi la giusta attenzione dell’amministrazione comunale.

Fano,  02/06/2022