”SILIGATA: MEGLIO CAMBIARE STRADA”

– L’ANAS  ha recentemente avviato un nuovo intervento sul tratto della  Strada Statale posta a cavallo della Siligata, volto a migliorare la sicurezza della viabilità.
– Il percorso interessato, della lunghezza di circa 3,8 km, risulta spesso scenario di drammatici incidenti, ragione per la quale l’iniziativa è da ritenersi decisamente lodevole.

– E’ però risaputo che il passaggio dai buoni propositi alle giuste soluzioni, richiede sempre una puntuale analisi del contesto. Analisi che troppo spesso risulta superficiale o addirittura assente.

– Nello specifico, il tratto di strada in argomento, pur caratterizzato da una conformazione plano-altimetrica alquanto articolata, induce ad essere percorso a velocità sostenuta, ben oltre i limiti di sicurezza indicati.

– All’insidia della velocità, sovente si somma l’imprevedibilità dovuta:
a)- All’attraversamento di animali selvatici provenienti dal Parco San Bartolo;
b)- Alla formazione, nella stagione invernale, di superfici d’asfalto ghiacciate in punti estremamente problematici del tracciato.

– Il contesto descritto evidenzia che la soluzione ANAS di posizionare new jersey di nuova generazione tra i due sensi di marcia, non può risultare risolutiva in quanto funzionale all’azzeramento degli scontri frontali, ma incapace di agire sulle cause poste alla radice del problema.

– A tale riguardo si ritiene che l’obiettivo prioritario sia (e resti) quello di  indurre a calmierare la velocità di percorrenza. Indurre, non imporre.

– Risultato che è possibile conseguire associando alle rotatorie già programmate, il ridisegno del tracciato stradale, riducendo dove necessario il numero delle corsie ed interponendo tra i sensi di marcia aiuole sparti-traffico ad ampiezza variabile.
– La soluzione prospettata avrebbe permesso inoltre di inserire, ai margini della carreggiata, percorsi ciclo-pedonali che, oltre a porre in sicurezza gli utenti più vulnerabili, avrebbero contribuito a dare continuità alla dorsale adriatica di prossima realizzazione.

– Nel contempo, il pericolo rappresentato dal ghiaccio poteva essere sensibilmente ridotto  allontanando le corsie dai punti più critici, migliorando la regimazione delle acque ed utilizzando appositi asfalti drenanti, senza trascurare la possibilità di impiegare dispositivi atti ad elevare la temperatura delle carreggiate.

– Il risultato finale sarebbe stato quello di tradurre una strada estremamente insidiosa, in un percorso sicuro per le persone e gli animali, capace di trasmettere la piacevole sensazione di viaggiare lungo il margine di un parco.

– Il tutto entro i limiti di spesa programmati.

– Ma come troppo spesso accade, possiamo solo contemplare ciò che poteva essere, ma che non sarà, nonostante le ingenti risorse che saranno comunque spese.
Pesaro, 10 febbraio 2021

 

Circolo Rosso&Verde – EPMC sezione Pesaro-Urbino – FIAB-ForBici – GruppozerO – Italia Nostra – La Lupus in Fabula – LIPU Pesaro – WWF