SPIAGGE LIBERE: MISURE ANTICOVID O NUOVE CONCESSIONI DI FATTO?

 

Da cittadini cerchiamo di comprendere la differenza tra quanto dichiarato da Sindaco Ricci e Giunta con quanto potrebbe essere la reale portata della proposta di “attrezzare” le spiagge libere pesaresi.

Abbiamo letto le “linee guide” stilate dalla Regione Marche quanto a stabilimenti balneari e spiagge libere, come da delibera Giunta Regionale n. 568 del 15.05.20 e nulla, proprio nulla, ci porta ad arrivare alla soluzione che si intenderebbe adottare a Pesaro.

Propendiamo per la soluzione di docce e servizi igienici autopulenti ed autodisinfettanti, a pagamento, funzionali, non particolarmente impattanti, né come spazi, né visivamente, se opportunamente “mimetizzati”.

Non è assolutamente comprensibile – a meno che la si voglia leggere tra le righe come nuove concessioni “mascherate” – la proposta di convenzionare privati (bagnini?) per affittare lettini e sdrai a chi arriva in questi residui lembi di spiagge ancora libere, così come quella di vendita di bibite ed alimentari con strutture ambulanti, che però stazionerebbero in misura fissa durante il giorno. Lettini, sdrai ed altro che andrebbero obbligatoriamente igienizzati dopo ogni uso!

Che c’azzeccano queste proposte con le necessarie misure anti-Covid, legate ad un necessario distanziamento ed igienizzazione di strutture ed ambienti?

Il principio sacrosanto dovrebbe essere quello che le persone che decideranno di andare in spiaggia libera dovranno adeguarsi alla naturalità del luogo e non viceversa!

Chi preferiva da sempre le spiagge libere è già attrezzato , chi ci andrà quest’anno perché “obbligato” dovrà unicamente acquistare un piccolo ombrellone e poco altro, spendendo certamente molto meno di quanto avrebbe speso da un bagnino.

Quanto dovrebbe assicurare il Comune, in funzione anti-Covid e come da “linee guida” della Regione, è vigilare sul distanziamento ed igienizzare eventuali strutture fisse, nonché posizionare una diffusa segnaletica recante le inderogabili regole di comportamento; la vigilanza e la necessaria applicazione di eventuali sanzioni agli eventuali trasgressori, dovrebbe essere assicurata attraverso figure professionali incaricate per queste esigenze: vigili urbani, marinai della capitaneria di porto, ecc.

Nient’altro!

Tutto il resto sembra l’ennesimo regalo agli operatori di spiaggia e una sorta di concessione balneare camuffata, alla faccia del sacrosanto diritto di godere di residui tratti di arenile senza strutture e senza costi, per apprezzarne la naturalità, con l’unico vincolo del rispetto reciproco.

Pesaro, 23.05.20

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