Il manifesto della campagna Lupus contro la caccia affisso ad Urbino

Il manifesto della campagna Lupus contro la caccia affisso ad Urbino

La vicenda del cane ucciso ad Urbania nel suo recinto da un cacciatore è un elemento in più per valutare il fenomeno caccia oggi. Se qualcuno ancora pensa che andare a caccia abbia qualcosa di romantico pensi che quanto è successo ad Urbania, preceduto da minacce e soprusi, non è che uno dei tantissimi casi di scontro tra la popolazione residente, i loro beni, i loro animali d’affezione, e i cacciatori. Se qualcuno ancora pensa che uccidere animali in natura sia una necessità tenga presente da 50 anni non si va a caccia per mangiare e che per tenere sotto controllo le popolazioni di selvatici ci sono altri sistemi diversi dal delegare a persone che gli stessi animali che fanno danni (vedi i cinghiali in aree agricole) li hanno introdotti e spesso continuano a farlo proprio per assicurarsi il divertimento di andarli ad ammazzare. Oggi i cacciatori sono migliaia di persone armate e se qualcuno di loro è prepotente ha tutte le possibilità di intimidire, minacciare, uccidere, tanto i controlli non ci sono perchè la Provincia che è competente in materia di caccia sin da quando c’era Ucchielli e ancor oggi con Ricci ha volutamente ignorato il problema destinando alla vigilanza sul territorio solo una manciata di agenti della Polizia Provinciale. Il risultato è che il senso di impunità attira addirittura cacciatori da altre provincie e permette di fare alla luce del giorno vere e proprie esecuzioni, come quella con cui è stata uccisa Iris. In questa degenerazione ci rimettono anche quei cacciatori rispettosi della legge, che magari vanno a farsi un giro col cane e se non trovano nulla tornano a casa soddisfatti lo stesso. A queste persone vogliamo dire che una bella passeggiata col cane la possono fare anche senza fucile perchè non è mai tardi per distinguersi da gente che fa leva sul fatto di avere la legge (il famigerato art. 842 del codice civile) che gli consente di entrare nelle proprietà private, che con i fuoristrada vanno illegalmente dentro i boschi e nei prati, che osteggiano ogni progetto di sviluppo economico turistico (vedi Parchi, escursionismo e strutture ricettive). Il gravissimo episodio di Urbania non deve rimanere impunito; alla famiglia di Iris va tutta la solidarietà delle persone che amano gli animali e comprendono quale sventura sia avere cacciatori prepotenti intorno a casa; alle forze dell’ordine che stanno indagando sul fatto (uccidere un cane deliberatamente é un reato penale) chiediamo ogni sforzo per individurare il colpevole in tempi rapidi.