Questa città è ai primi posti in Italia per l’attenzione alla bicicletta come mezzo di spostamento. Nel paese che è tra gli ultimi come politiche del traffico urbano la nostra città è un esempio.
Eppure riesce a smentire se stessa con manifestazioni che mettono il motore al primo posto, sacrificandogli valori inalienabili. Organizzare una manifestazione di quad e moto d’acqua a Baia Flaminia è una cosa che non avremmo voluto mai vedere a Pesaro.
I quad sono rumorosissimi mezzi che si ritengono in obbligo di andare dappertutto, sui prati, dentro i fiumi, nei boschi, nonostante le leggi vigenti lo proibirebbero, chi fa camminate in natura sa che è ormai frequente incontrare de visu questi incroci tra una moto ed un auto.
Le moto d’acqua sono altrettanti rumorosi ed invadenti mezzi a motore che sono già responsabili di diversi investimenti gravi in mare.
Quello che preoccupa è la adesione al modello rumore/potenza/arroganza che è la veste dei mezzi a motore per lo “svago”.
Non abbiamo dubbi che sia divertente, per quanti preferiscono il puzzo del carburante al profumo del mare o del bosco, per quanti preferiscono avere orecchie e cervello saturati di rumore assordante piuttosto che i suono naturali dell’ambiente. Ma alcuni sport, o pseudo tali, dovrebbero rimanere confinati ai luoghi ad essi deputati e non invadere lo spazio fisico e sonoro di tutti. Se si vuol correre con moto o quad si usino le piste, non le strade panoramiche o i sentieri, è una questione di rispetto e corretta divisione delle funzioni degli spazi pubblici. L’uso più prepotente non deve prevaricare l’uso più delicato e rispettoso.
Di rispettoso nei quad e nelle moto d’acqua a Baia Flaminia non c’è nulla. Nemmeno il rispetto formale di una operazione che il Comune porta avanti di concerto con il WWF per il ripristino di una piccola area a vegetazione naturale. Che la destra non sappia quel che fa la sinistra?
Questa schizofrenia comportamentale dei nostri politici è particolarmente preoccupante. Ma davvero si pensa di incrementare turismo e immagine di cittadina di qualità con queste manifestazioni di dubbio gusto che nulla portano alla città, al lavoro dei cittadini se non l’immagine di un consumismo ormai fuori moda, inquinante, rumoroso, arrogante e devastante il nostro ambiente?
Quando Pesaro si incomincia a distinguere anche nel panorama nazionale con la sua “Bandiera blu”, con la sua posizione di “Città verde ed ecosostenibile” per la rete delle sue belle ciclabili che nella zona di sottomonte mostrano come si possa fare un bel turismo di qualità con spiaggia pulita, pista ciclabile e rispetta della vegetazione naturale, (assessore alla mobilità  Biancani), con la conservazione di un patrimonio storico e ambientale come quello del “Giardino delle sabbie” proprio in Baia Flaminia, Assessore al verde Parasecoli, di un Parco Miralfiore che è una perla di conservazione di un’area verde dentro la città, ottimo rapporto con l’Assessore Briglia… con un Parco Naturale del S. Bartolo che tutta la costa romagnola ci invidia, da altri lati si indulge a queste manifestazioni antitetiche a questi valori che l’ “altra” riviera, quella romagnola, già vedono come insostenibile e perdente. E vengono a Pesaro nelle nostre zone ancora un po’ meglio conservate e incontaminate.
Non è che le associazioni non vogliano una vetrina per la città, non è che non vogliano manifestazioni che possono avere un risvolto economico, ma chiediamo con forza che questo sia fatto ad un certo livello culturale.  Innalzare ancora un volta i motori, in qualunque espressione – due, tre, quattro ruote o senza ruote – a mito, incentivando la dipendenza dal mezzo a motore, mentre la città avrebbe, pare, scelto la mobilità sostenibile, incentivando gli aspetti deteriori seppur spettacolari  della storica follia amorosa per il potente ed inquinante motore a scoppio, è per noi del tutto sbagliato.

 

Pesaro, 29 settembre 2013

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