COMUNICATO STAMPA

L’altro ieri la Giunta Provinciale ha dato il via  libera a una nuova colata di cemento nel territorio agricolo fanese. Circa 12.000 mq di nuovi appartamenti sparsi nella campagna delle frazioni di Falcineto, Bellocchi, Rosciano, Metaurilia, Torrette e Marotta. Un vero e proprio regalo confezionato dalla maggioranza del Comune di Fano, con il sostegno del Partito Democratico, per 98 proprietari di villette, ruderi e capanni condonati, che così potranno ampliare i propri fabbricati fino a 120 mq di superficie utile lorda, in aggiunta, ovviamente, ai benefici già concessi dal Piano Casa. Un colpo mortale al paesaggio della piana del Metauro e della costa a sud di Fano, che ha già dovuto subire le devastazioni dei campi fotovoltaici su suolo libero, di zone artigianali e di quartieri residenziali sorti come funghi, con capannoni e appartamenti su cui ora campeggiano i cartelli “vendesi” o “affittasi”. Un consistente impegno economico per la collettività che si dovrà far carico di portare le fogne e l’acquedotto in case isolate e attualmente non servite.

Il Piano Regolatore approvato nel 2009 consente ancora una capacità insediativa per ulteriori 20.000 abitanti, su aree edificabili di ogni dimensione, adatte a qualsiasi tipologia di impresa edile. Ma questo poco importa ai nostri amministratori, maggiormente interessati a guadagnare qualche consenso in più, in vista delle vicine elezioni politiche e delle future amministrative.

La variante sulle cosiddette zone B5, era stata ripresentata dalla Giunta Aguzzi dopo la bocciatura della Provincia di tre anni fa. Ora l’ufficio Urbanistica della Provincia, guidato da Maurizio Bartoli, ha dato il parere di conformità e la Giunta ha avallato politicamente l’operazione, cedendo alle lusinghe dei piccoli costruttori e comprovando le false e ridicole motivazioni con cui si è tentato di giustificare la variante (consentire ai figli degli agricoltori di restare vicino alla famiglia di origine). L’astensione del presidente Matteo Ricci testimonia un certo imbarazzo, ma non basta a scusarlo, perché la variante contrasta nettamente con gli indirizzi del nuovo Piano Strategico Provincia 2020, che parla di rilancio dell’agricoltura, di pianificazione territoriale eco-sostenibile e di costruire sul costruito. Quindi o il Piano Strategico, futuro P.T.C., è aria fritta o come al solito questi amministratori parlano bene e razzolano molto male.

Apprezziamo il voto negativo espresso dagli assessori Rossi e Porto che confermano piena coerenza tra la loro azione amministrativa e le linee politiche dei loro partiti.

Nessuno stupore per il voto favorevole dell’assessore Minardi da sempre vicino alle richieste dei costruttori, ma suscita una certa sorpresa l’assenso espresso dall’assessore Seri, candidato in pectore quale sindaco di Fano per il Partito Democratico E’ la prima volta che Seri si esprime chiaramente su una delle tante e recenti questioni urbanistiche, dalla variante sulle Terme di Carignano all’ipotesi del nuovo Ospedale a Fosso Sejore. Il suo voto, che è stato determinante, non lascia quindi ben sperare su un cambiamento di rotta, rispetto alla gestione allegra del territorio degli ultimi 50 anni.

L’urbanistica gestita in questo modo non ha senso, non da nessun vantaggio ai cittadini, li impoverisce degradando il valore del territorio in cui vivono e lavorano, favorendo solo pochi privilegiati. Per questo occorre sostenere con forza la nuova Proposta di Legge di iniziativa popolare per il buon governo del territorio delle Marche, proposta dal Forum del Paesaggio regionale, che si può firmare sia in Comune che nei vari banchetti organizzati a Fano nei giorni di mercato. La Lupus esaminerà con attenzione la variante per verificare se esistono i presupposti per un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale.

Fano, 08/12/2012

 Per La Lupus in Fabula

il V. presidente

Claudio Orazi