Comunicato stampa

 

 

 

 

 

 

La Circonomia del cemento

Il 20 febbraio scorso è scaduto il termine per presentare le osservazioni al nuovo PRG adottato con delibera del C.C. del 18/11/2023. Un piano sostanzialmente cementificatorio, nonostante le sbandierate riduzioni di superfici edificabili rispetto al PRG Aguzzi. Il nuovo PRG prevede la trasformazione e quindi la cancellazione di 431 ettari di terreni agricoli per usi diversi come residenziale, servizi, commerciale, direzionale, turistico e produttivo. In questo spazio enorme potrebbero essere realizzate superfici coperte per 70 ettari di cui 21,4 per residenze, 4,6 per servizi, 12,08 per attività commerciali, 4,9 per uffici, 6,8 per attività turistico alberghiere e 19.2 per attività artigianali e industriali. Questo avviene con una tendenza della popolazione in calo (mediamente la perdita è di 200 persone/anno) e una crescita economica stagnante. Pertanto, prevedere nuove aree di espansione residenziale per 5.363 abitanti non solo è irrealistico ma è pericoloso. In questo modo si favorisce solo la rendita fondiaria e la speculazione edilizia svalutando il valore immobiliare dell’edificato esistente. Lo stesso dicasi per il settore commerciale che è in prolungata sofferenza. Ma non basta. Alle riconfermate o nuove previsioni dei comparti edificatori vanno aggiunti i volumi ancora ricavabili nelle zone sature (zona omogenea A) e in quelle totalmente o parzialmente edificate (zona omogenea B) anche per effetto della sostituzione edilizia con aumento del 20% sulla superficie esistente, e per la possibilità di realizzare case fino a 240 mq sui lotti ancora liberi.  La Lupus ha pertanto presentato 59 osservazioni che hanno principalmente la finalità di diminuire la potenzialità edificatoria, a vantaggio della salvaguardia del suolo agricolo e della biodiversità, del verde privato, della salute umana e in sostanza della qualità della vita. Nel dettaglio la Lupus vuol ridurre di circa il 15% la superficie residenziale dei comparti, escludendo quelli che non sono di ricucitura urbana ma vere e proprie espansioni in area agricola; ridurre di circa il 20% la superficie commerciale prevista in aree limitrofe al centro, quindi in zone già servite; rimuovere la possibilità di aumenti di superficie del 20% nelle zone A e B; aumentare la permeabilità e quindi il verde dei lotti; compensare i valori ecosistemici del suolo e del verde sottratti da nuove edifici; togliere la facoltà di monetizzare la mancata realizzazione di parcheggi e quindi il mancato rispetto delle dotazioni e degli standard urbanistici; eliminare la previsione di cambio di destinazioni d’uso degli accessori agricoli (garages, capanni, ricoveri attrezzi) per trasformarli in alberghi, uffici, negozi, scuole ecc.; restituire all’Area dell’Ex zuccherificio le funzioni previste nella delibera di Giunta del 30/06/2016 frutto del percorso partecipato con i cittadini e confermare il divieto di installazione di attività insalubri di seconda classe; cancellare i due tracciati previsti per la complanare nord e sud e quello dell’interquartieri di Gimarra.

Ovviamente non ci illudiamo che queste richieste saranno accolte, perché una parte delle previsioni del PRG adottato saranno certamente il frutto di accordi con alcuni proprietari o imprenditori. Dunque, non ci stupisce che nonostante il PRG Seri non sia stato ancora approvato definitivamente, le ruspe siano in azione in alcuni comparti, come ad esempio quello di Rosciano in località Forcolo. Ma il pronunciamento delle forze politiche sulle nostre osservazioni sarà un buon metodo di valutazione dei  candidati alle prossime elezioni amministrative.

Fano, 29/02/2024

Il consiglio direttivo