VILLA CAPRILE. RESTAURO DEI GIARDINI STORICI, CON QUALI ATTENZIONI?

La Lupus in Fabula esprime le proprie preoccupazioni sul progetto di ristrutturazione dei giardini di Villa Caprile, non avendo ricevuto a tutt’oggi dalla Amministrazione Provinciale, la documentazione richiesta a norma di legge, attraverso l’accesso agli atti.

In previsione dell’approvazione del progetto esecutivo per il restauro dei giardini di Villa Caprile, certi che quanto già indicato dalle numerose e puntuali prescrizioni date dalla soprintendenza, saranno state recepite nella nuova progettazione, crediamo sia utile ricordarle brevemente. In particolare erano stati sottolineati i seguenti elementi: incompatibilità delle pavimentazioni per tutti i giardini con qualunque materiale al di fuori del ghiaino esistente e/o della terra battuta non solo per non alterare l’immagine consolidata del luogo ma soprattutto per mantenere la fondamentale permeabilitá e capacità drenante della situazione esistente. Incompatibilità delle scelta del materiale corten per cordoli e contenimento delle scarpate non solo per l’incoerenza con quanto attualmente esistente ma soprattutto per la pericolosità di questo materiale, vista la presenza dei numerosi studenti che frequentano il luogo; incompatibilità della previsione di impiantare ortaggi nei parterre del giardino superiore e in quello della vasca di Atlante e dell’impianto di alberi e pergolati davanti alle serre del secondo giardino per ovvi motivi di irraggiamento.

Incompatibilità dell’impianto fotovoltaico di 80mq previsto  lato Rimini all’altezza del primo giardino.

Incompatibilità della rampa zigzagante lato Pesaro che imporrà importante sterri e riporti e muri di consolidamento giustificata con l’accessibilità ai portatori di handicap. Questo tema a noi molto caro è facilmente risolvibile, come viene fatto in tutti i giardini storici, dotando il giardino di presidi idonei allo spostamento al servizio degli utenti. Uno per tutti il giardino di Hanbury in Liguria ha acquistato con finanziamenti analoghi presidi che permettono di muoversi autonomamente. La rampa prevista, che potrebbe avere anche un impatto dal punto di vista idrogeologico, inoltre dovrà inevitabilmente prevedere l’abbattimento di un importante numero di alberi storici.

Come associazione siamo veramente esterefatti dall’abitudine dei nostri amministratori pubblici di servirsi della realizzazione di opere socialmente utili (piste ciclabili, strutture per la mobilità dei disabili, …) per accanirsi, anche in modo gratuito contro gli alberi, senza valutare eventuali alternative. E tutto questo succederebbe in un Istituto agrario e in un parco naturale. Infine le prescrizioni indicavano la ricerca e lo studio dell’antico impianto idraulico che corre in canaline in cotto sotto il primo giardino che costituisce ulteriore elemento che osta con la già prevista pavimentazione. Il preliminare non faceva menzione del restauro degli automi che ancora abitano il giardino né delle antiche cisterne che alimentavano i giardini: questi dovrebbero essere al centro del progetto con il ripristino dei giochi del primo giardino, del gioco della fontana dei tritoni e della vasca di Atlante, dato che costituiscono un unicum.

Qualora il progetto esecutivo non rispettasse queste indicazioni che sono a tutela di un bene storico, caro a tutta la città, come Associazione perseguiremo tutte le strade possibili a livello amministrativo e legale e faremo un’azione di mobilitazione della cittadinanza per convincere gli amministratori a fermarsi in tempo.

Pesaro, 30 novembre 2023