COMUNICATO STAMPA
Il progetto della ciclabile del Metauro è da rifare

Si sta per realizzare un progetto profondamente sbagliato e probabilmente di poca utilità pratica, con conseguente spreco di denaro pubblico, ma gli amministratori regionali e comunali hanno deciso di andare avanti. Stiamo parlando della ciclovia del Metauro, che in questi giorni è motivo di interesse di tanti cittadini che si vedono recapitare lettere di esproprio da parte del Comune. Un percorso a zig zag fino al comune di Cartoceto che oltre ad avere numerose interferenze con strade, torrenti, canali, sarà molto costoso, pericoloso e quindi poco attrattivo come ciclovia turistica.

Inoltre, questione non di poco conto, comporterà il consumo di circa 4 ettari di terreno agricolo e l’abbattimento di circa 40 alberi di alto fusto. Nel progetto si parla di opere di mitigazione, di piantagione di nuovi alberi e siepi, ma non sono ne’ quantificate e ne’ identificate, quindi solo belle parole. La soluzione tecnica più lineare, meno costosa, più sicura e più attraente sarebbe stata quella di utilizzare il sedime dell’ex ferrovia Fano – Urbino. Un corridoio verde, lungo, continuo, sicuro e bello. Ma la volontà di alcuni amministratori, non avvalorata da dati economici e di fattibilità, di riattivare la vecchia ferrovia in disuso, e la scadenza dei termini per il finanziamento della ciclabile, portano ad un progetto che resterà nella storia come una opportunità persa. Perché la Fano-Urbino per essere riattivata come  ferrovia ad uso turistico (L. 9/8/2017 n. 128) deve essere “finanziata” e “gli interventi di ripristino della tratta ferroviaria nonché quelli relativi al mantenimento in esercizio, alla funzionalità e alla sicurezza dell’infrastruttura sono realizzabili se finanziati nell’ambito del contratto di programma con il gestore dell’infrastruttura ferroviaria nazionale ovvero nell’ambito delle risorse destinate da ciascuna regione all’infrastruttura ferroviaria regionale di competenza.”.

Pertanto, non avremo ne’ una nuova ferrovia turistica, ne’ una ferrovia adatta al traporto persone e merci, ma una ciclovia che al massimo servirà a piccoli spostamenti locali.

La Lupus ha presentato osservazioni al progetto definitivo in cui chiede prioritariamente che esso sia fondamentalmente e completamente modificato spostando il tracciato della ciclovia sul sedime della ex ferrovia Fano-Urbino. Inoltre, chiede che sia dato un incarico ad un esperto qualificato in arboricoltura per fare un censimento dettagliato degli alberi e arbusti che saranno abbattuti per compensare la loro perdita con la piantagione di alberi di alto fusto e siepi di specie autoctone e presenti nel territorio, considerando il contributo in valori ecosistemici che gli stessi possono dare nell’immediato e non a maturazione. Chiede infine che le piazzole di sosta siano alberate.

Fano, 28/12/2022

Il consiglio direttivo