Al Sindaco
All’Assessora Barbara Brunori
All’Assessore Cristian Fanesi
Comune di Fano

Pec: comune.fano@emarche.it

All’Associazione
Legambiente
Argonauta
ForBici

Al Comitato della Viabilità Sostenibile
Comitato Fiume Vivo
Comitato Arzilla Viva

Al Gas FanoFortuna

p.c. alla stampa locale.
Oggetto: completamento percorso pedonale e ciclabile sul torrente Arzilla e relativo collegamento con la pista ciclo pedonale della strada Interquartieri.

 

Sembra che ormai non ci siano più ostacoli all’avvio dei lavori di straordinaria manutenzione del percorso ciclopedonale sul torrente Arzilla che inizieranno con ogni probabilità a settembre. Un progetto di Aset Holding (ora Aset Spa) che risale a quattro anni fa, molto dibattuto e criticato, che ha visto contrapposti partiti politici, associazioni, comitati, e che tuttora divide. Infine, la soluzione adottata dopo una serie di pareri, e di delibere del consiglio comunale, è una specie di compromesso al ribasso che probabilmente scontenta tutti. Ciò che sarà realizzato è una specie di “spezzatino” molto lontano dalle intenzioni iniziali della prima giunta Seri, e del Comitato Arzilla Viva principale sostenitore del progetto. I motivi? Dal punto di vista economico il budget si è ridotto, forse perché sono venuti a mancare gli incassi dei nuovi parcheggi a pagamento, approvati dall’amministrazione comunale solo di recente, che in parte dovevano servire ad Aset per finanziare l’opera: pertanto alcuni interventi non saranno realizzati per insufficienza di fondi (es. nuova pista ciclo-pedonale su via della Paleotta). Sull’aspetto tecnico, invece, ci si è resi conto che la sezione stradale di Via della Paleotta e di Via Modigliani impediscono di realizzare un percorso ciclabile continuativo a doppio senso di marcia, dato non si è voluto ragionare su una diversa organizzazione del traffico del quartiere con sensi unici e nuove opere.
In sintesi: il tratto 1 (a partire dal Lido) non sarà realizzato perché la Regione Marche deve fare dei lavori sugli argini del torrente Arzilla; il tratto 2 sarà un percorso misto che comprende anche il transito delle auto; nel tratto 5 sarà messo in sicurezza il ponte pedonale; il tratto 6 sarà lasciato praticamente allo stato attuale; nel tratto 7 sarà solamente riprofilata la curva esistente del percorso ciclopedonale, con il taglio di un pioppo; nel tratto 8 e 9 (via della Paleotta) sarà rifatto solo l’impianto di illuminazione; nel tratto 10 (via della Paleotta) saranno posizionati due dossi artificiali; nel tratto 11 (via della Paleotta) sarà istituita una “zona 30”; nel tratto 12 e 13 (Via della Paleotta e Via Modigliani) sarà invertito il senso di marcia della pista ciclabile, realizzato un cordolo di 50 cm. e arretrata l’isola ecologica; nel tratto 14 sarà realizzata ex novo una pista ciclabile del diametro di tre metri e un impianto di illuminazione.

Ma saranno i tratti 3 e 4 che assorbiranno la maggior parte dei fondi, perché in 275 ml. sarà realizzata una pista ciclabile in asfalto di 3 m. di larghezza, una cunetta per la raccolta delle acque di ruscellamento, un nuovo impianto di illuminazione e una staccionata di legno; per cui sarà necessario riprofilare la scarpata lato monte e posizionare 70 ml di gabbionate alte fino a 4 m con l’abbattimento di circa 30 alberi di alto fusto di cui sei protetti (olmi). Per compensare la perdita di queste piante (fra cui diverse con diametro superiore a 30 cm) saranno piantati, pensate un po’, ben 12 cespugli di lentisco!!! Il fondo sarà ricoperto con asfalto “ecologico” colorato, dal costo di 30 €/mq, che di ecologico non ha nulla perché sarà comunque impermeabile, che rappresenterà un problema in fase di manutenzione perché occorrerà ricercare la stessa miscela di materiali costituenti il conglomerato originario.

L’associazione la Lupus in Fabula o.d.v. è stata sempre favorevole ad una riqualificazione del percorso ciclopedonale esistente, e dal 2017 propone una soluzione progettuale a basso impatto ambientale ma parimenti adeguata a garantire la circolazione in sicurezza di pedoni e ciclisti lungo l’argine dell’Arzilla, nel rispetto delle norme sulla progettazione di percorsi ciclopedonali in aree naturali.
Per la restante parte del tracciato, dall’inizio di Via della Paleotta a Viale Frusaglia, si sarebbe potuto realizzare un nuovo percorso, in sede propria, ai lati del circuito Zengarini, come sta scritto a pag. 37 della Relazione Tecnica. Una soluzione alternativa, a doppio senso di circolazione, più breve e soprattutto più sicura rispetto al progetto adottato ed ora in fase di realizzazione.

Ma per la miopia di alcuni amministratori e la fretta di realizzare l’opera, non si diede ascolto alle associazioni che proponevano un nuovo tracciato; pertanto avremo un percorso misto, che varierà di continuo, per dimensione, fondo stradale, sicurezza, illuminazione, fruibilità.

Ma non tutto è perduto. Se ci fosse la volontà politica siamo ancora in tempo almeno per uniformare il percorso lungo il torrente Arzilla, risparmiando denaro, che in futuro potrebbe essere utilizzato per realizzare una vera pista ciclabile alternativa a Via della Paleotta e Via Modigliani.

Ciò che chiediamo è una modifica progettuale solo per i tratti 3-4-6 e 7, che non pregiudicherebbe comunque l’inizio lavori nella restante parte del percorso.

In particolare, per i tratti 3-4-6 e 7, si propone:

  1. Un percorso ciclo pedonale a larghezza variabile, con relativi ampliamenti del sedime stradale tramite una riprofilatura della scarpata o del ciglio stradale, che non comportino abbattimento di alberi, salvo il pioppo pericolante e quello posto sulla parte curvilinea del Tratto 7 (dalla sezione 04 alla sezione 07), dove si prevede la riprofilatura della curva al fine di garantire al tracciato i migliori livelli di sicurezza. Non sarà quindi necessario eseguire lavori di sbancamento della scarpata lato monte, il posizionamento delle gabbionate, la rimozione di alberi o recinzioni. La vegetazione dovrà essere potata regolarmente, da operatori qualificati, per impedirne l’occupazione dello spazio ciclopedonale.
  2. Rifacimento del fondo, da coprire con “stabilizzato di cava”, opportunamente livellato per garantire il funzionale deflusso delle acque meteoriche verso il torrente Arzilla, tramite cunette e canaline. I vantaggi dello “stabilizzato di cava” rispetto al c.d. “asfalto ecologico” sono: il minor costo (5 e/mq, rispetto a 30 €/mq), la maggiore permeabilità, una manutenzione più facile e meno onerosa, un minor impatto ambientale.
  3. Rifacimento dell’impianto di illuminazione su tutto il percorso (nuovi pali e nuovi corpi illuminanti) secondo gli accordi già intervenuti con la Soprintendenza di Ancona.
  4. Sostituzione della palizzata in legno lato fiume su tutto il percorso, ma solo dove serve a garantire la sicurezza.

Il vantaggio di questa soluzione rispetto a quella adottata nel progetto definitivo del 11/02/2019 non è solo di tipo economico, ma anche pratico e funzionale, perché richiede un minor tempo per il compimento dei lavori e permette di realizzare un’opera che ha uniformi caratteristiche di qualità e di fruizione.

Chiediamo quindi, in primo luogo all’amministrazione comunale, unitamente alle associazioni e comitati in indirizzo, la disponibilità ad un incontro urgente per discutere di questa proposta, nell’interesse di tutti i cittadini che utilizzano e utilizzeranno in futuro questo importante tracciato, che potrebbe rappresentare un importante tassello dello sviluppo della mobilità urbana in chiave di sostenibilità ambientale.

Fano, 22/06/2021

LA LUPUS IN FABULA OdV

Il Presidente

Flavio Angelini