Comunicato stampa

Variante Gimarra: una strada insostenibile

Sostenibilità ambientale, rispetto per la natura, resilienza, economia circolare, ecc. sono termini che sono entrati nel lessico comune della politica e delle grandi aziende. Ma è solo una ampia e studiata operazione di marketing, una verniciata di verde, fumo negli occhi, o per dirla all’inglese “green washing”, per non cambiare nulla. Ovviamente in molti ci cascano, soprattutto quelli che non hanno capito o non vogliono accettare i necessari e profondi cambiamenti negli stili di vita e nelle abitudini, per ridurre sostanzialmente e poi arrivare ad azzerare il consumo delle risorse non rinnovabili del pianeta. Siamo l’ultima generazione che può salvare la nostra “casa comune” dalla distruzione. Siamo noi a dover prendere decisioni drastiche per fermare il consumo di suolo, la perdita esponenziale di biodiversità, lo scioglimento dei ghiacciai e del permafrost, l’aumento delle temperature globali, la diffusione di virus letali. Ma ognuno pensa che debba essere qualcun altro a fare sacrifici, oppure che la scienza e la tecnica risolveranno ogni problema. Ogni giorno è prezioso, ogni scelta è importante, da quelle individuali a quelle collettive, per azionare il freno ed evitare catastrofi umanitarie mai viste, ma la responsabilità maggiore è sulle spalle degli amministratori della cosa pubblica, che nel programmare gli interventi sul territorio dovrebbero avere una visione strategica e lungimirante, per il bene di chi c’è oggi ma anche di quelli che ci saranno tra 50 anni o di quelli che non sono ancora nati. Invece spesso accade che le opere pubbliche si fanno solo perché ci sono i soldi, rincorrendo progetti vecchi e superati di anni, e perché per pigrizia mentale non si vogliono cercare soluzioni nuove e diversificate. Il proseguimento della strada interquartieri attraverso la zona sportiva Trave e le colline di Carmine e Gimarra appartiene a questo paradigma. Nella sua intervista a Fano informa Il ViceSindaco Fanesi, nell’illustrazione del nuovo tracciato, ha ripetuto due volte “tutto sarà fatto nel rispetto dell’ambiente”. Ma di quale ambiente parla? Con una strada che coprirà di asfalto e cemento ben 4 ettari di suolo, che distruggerà biodiversità e paesaggio, che sposterà inquinamento e rumore di qualche centinaio di metri, quale rispetto per l’ambiente può esserci? Ormai dovrebbe essere chiaro a tutti che nuove strade generano nuovo traffico, che a sua volta produce nuovo inquinamento e pertanto i benefici saranno di breve durata, ma i danni certi e soprattutto duraturi.  Una nuova strada farà guadagnare agli automobilisti alcuni minuti da e verso Pesaro, ma sarà anche un ulteriore contributo all’aumento della crisi ambientale. Anche un percorso complanare all’autostrada, richiesto da altri, non sarebbe meno dannoso. I problemi del traffico privato non si risolvono costruendo nuove strade ma trovando soluzioni per ridurre le auto che circolano! Quindi occorre un approccio multi disciplinare che affronti l’esigenza di mobilità su più fronti: aumentando il trasporto pubblico, ma anche quello privato collettivo (car pooling), modificando gli orari di lavoro e di apertura degli esercizi commerciali, favorendo a livello urbanistico la diffusione di servizi più vicini all’utenza, aumentando il lavoro a distanza, ecc.  Nel suo ruolo di portatrice di interessi diffusi l’associazione Lupus in Fabula farà tutto il possibile per ostacolare questo progetto e per smascherare ogni intervento che sarà confezionato con una falsa etichetta di sostenibilità ambientale.

Fano, 08/04/2021

IL CONSIGLIO DIRETTIVO