Il comune di Fano e Aset odiano gli alberi?

Il comune di Fano e Aset odiano gli alberi? A giudicare da come vengono trattati verrebbe da dire di sì. Ma probabilmente è solo una visione sbagliata di come dovrebbe essere gestita una pianta di alto fusto in ambito urbano, oppure impreparazione o scarsa cultura.

Di fatto in questi giorni, come lo scorso anno, continuano ad opera di Aset e delle due ditte che operano in subappalto il massacro degli alberi lungo le vie di Fano. In alcuni casi le potature sono al limite della capitozzatura ma nella generalità rappresentano un forte menomazione delle capacità vitali e rigenerative delle piante, a causa della inutile e dannosa asportazione di gran parte della chioma.

Si sta danneggiano in maniera irrimediabile il patrimonio arboreo della città, riducendo sensibilmente la vita degli alberi, e in qualche caso indebolendoli anche al punto di renderli instabili e quindi pericolosi. Ma soprattutto si rinuncia per diversi anni alle funzioni eco-sistemiche che offrono gratuitamente gli alberi e di cui abbiamo estremo bisogno: produzione di ossigeno, assorbimento della CO2 e delle polveri sottili, mitigazione delle isole di calore e degli eventi atmosferici estremi, trattenimento di acqua e umidità, consolidamento del suolo, formazione di ombra, abbellimento, aumento della biodiversità, e tanto altro.

Se un albero ha lo spazio per svilupparsi non ha nessun bisogno di essere potato. Interventi di potatura posso essere necessari per asportare rami instabili, deboli o morti, per ridurre rischi di rottura o crolli in caso di eventi atmosferici (per alberi senescenti), per combattere microrganismi patogeni, o infine per evitare interferenze con manufatti o impianti. In genere una potatura a regola d’arte è quella che a prima vista non si nota.

Ma per quale ragione le maestranze continuano a darci sotto con le  motoseghe, trasformando gli alberi in grandi attaccapanni, invece di effettuare potature corrette? Per ignoranza, incapacità, o per ottenere il consenso di una parte della cittadinanza?  Forse la ragione è da ricercarsi nel contratto per la manutenzione del verde pubblico che Aset e Comune di Fano hanno sottoscritto che prevede la potatura annuale di 2200 piante, con un minimo di 1000, pena la risoluzione dello stesso, per grave inadempienza. Ma il numero di piante potate non può essere un parametro per valutare la qualità del servizio!

Purtroppo però la scarsa attenzione e amore per il verde di questa e delle precedenti amministrazioni ha portato ad una situazione assurda: una citta di 60.000 abitanti, con circa 10.000 alberature stradali, non ha un Regolamento del verde, un Piano del verde e un Tecnico esperto preposto all’indirizzo, controllo, rilascio pareri e progettazione (previsti dal suddetto contratto: art 8 e 15). Sembra inoltre che Aset si affidi ad un consulente esterno legato ad una delle due cooperative per ottenere informazioni su come effettuare gli interventi.

Confidiamo nell’assessora Brunori che ha ricevuto la delega al Verde Urbano affinché risolva uno alla volta, ma velocemente, questi problemi a cominciare dalla dotazione di personale per l’ufficio comunale competente.

Fano,  26/1/2021

La Lupus in Fabula

Il Consiglio Direttivo