Per collegare Fano e Pesaro con un percorso alternativo alla S.S. 16 non serve nessuna nuova strada.

Con questo parere netto e deciso, l’Associazione La Lupus in Fabula interviene nel dibattito scatenato dalla mozione del Movimento 5 Stelle che ha proposto la realizzazione di una nuova arteria, complanare all’autostrada A14, per collegare la frazione di Belgatto di Fano a Santa Veneranda (quindi all’Interquartieri) di Pesaro.

Che sia necessario trasferire delle quote di traffico automobilistico che insistono sulla Statale adriatica, soprattutto nel periodo estivo, non vi è alcun dubbio, ma occorre farlo nel modo più economico e ambientamente sostenibile.

Per prima cosa dobbiamo ricordarci che il suolo è una risorsa non rinnovabile e dobbiamo conservarlo, non solo perché ci da il cibo con cui viviamo, ma anche perché ci offre gratuitamente importanti servizi eco-sistemici, fra cui quello di contrastare l’effetto serra. In secondo luogo non bisogna sottovalutare l’aspetto paesaggistico, perché una “complanare” andrebbe ad allargare l’ampia ferita che l’autostrada ha creato nelle colline di Novilara e Candelara, con la perdita di ulteriori porzioni di paesaggio agrario di notevole pregio.

La soluzione più economica, più veloce da realizzare, e meno impattante sarebbe invece un casellino unidirezionale (come quello progettato per Santa Veneranda) in zona Belgatto, che si possa raccordare con la SP45 e la nuova Via Gaetano Baviera (viabilità compensativa alla terza corsia autostradale). Il pedaggio non rappresenta un problema, perché per i pendolari potrebbero essere studiati particolari abbonamenti o si potrebbe chiedere ad Autostrade Spa (con il quale lo Stato sembra voler ridiscutere i termini della concessione) una esenzione. La restante parte dei 20 milioni che la Regione ha stanziato per il collegamento tra le due città potrebbe essere equamente suddiviso per realizzare nuovi percorsi ciclabili a livello urbano, o per potenziare il trasporto pubblico. Lo sviluppo della mobilità alternativa al mezzo privato, il quale contribuisce per oltre il 25% alla produzione di Co2 ed altri gas serra,  deve passare dalle parole ai fatti, senza indugi e infingimenti, perché non c’è più tempo per scelte raffazzonate e contraddittorie.

Le migliori energie e risorse vanno spese per studiare e realizzare nuovi sistemi di mobilità collettiva ed ecologica (come ad es. Metromare tra Rimini e Riccione), che incoraggino le persone ad usare poco l’auto, e non che ne incentivino l’uso.

Fano, 20/3/2020

Il V. Presidente

Claudio Orazi