La Regione striglia il Comune di Fano e Aset sulle potature.
Alberi trasformati in giganteschi candelabri o in enormi attaccapanni, oppure capitozzati. Questo è i risultato delle errate potature effettuate dall’Aset, in decine di vie di Fano, a cominciare dai lecci di Via Papiria. Alberi potati anche quando non ce n’era alcun bisogno, senza rispettare le corrette norme di potatura che dovrebbero valutare caso per caso il da farsi, considerando la specie, la posizione, la struttura, la salute, l’età della pianta. Dopo aver consultato docenti universitari, agronomi con esperienza in gestione del verde urbano (perché non basta avere un diploma in agraria per saper potare una pianta!), bravi giardinieri, siamo andati a parlare con il Comune di Fano, che dovrebbe esercitare funzioni di indirizzo e di controllo, e anche con il presidente dell’Aset. Abbiamo chiesto di fermare l’inutile “massacro” ma ancora nulla è cambiato. Pochi giorni fa, però, a validare le nostre tesi e le nostre argomentazioni ci è pervenuta una lettera della Regione Marche, ricevuta per conoscenza anche dal Comune e da Aset, in cui si afferma: che il comune è inadempiente da oltre tre anni nell’adeguamento del proprio Regolamento del Verde secondo lo schema del Regolamento regionale; che le normali e codificate regole di potatura sembrano non essere state applicate nei casi esaminati; che sarebbe auspicabile il rispetto della D.G.R. 1596/2018 che istituisce la figura professionale del “Manutentore del Verde” da conseguire attraverso uno specifico percorso formativo, qualifica necessaria per ogni azienda che interviene sulla gestione del verde urbano privato e pubblico.
Ora quindi chiediamo all’assessore Tonelli: di fermare le potature; di individuare e incaricare un professionista esperto in gestione del verde urbano per la programmazione e controllo delle necessarie potature che Aset dovrà eseguire sul patrimonio arboreo della città di Fano; il rispetto di quanto sancito nello Schema di Regolamento del verde urbano …” previsto dalla L.R. 6/2005 e attuato con D.G.R. 603/2015 sulle corrette tecniche di potatura.
Vogliamo ancora ribadire che ogni potatura è uno stress per gli alberi di alto fusto; potature sbagliate ed eccessive possono ridurre della metà la vita naturale di questi organismi, favoriscono l’ingresso di funghi e parassiti, ne indeboliscono la struttura e li rendono soggetti a schianti e crolli, e costringono il gestore ad interventi di potatura successivi più ravvicinati, con un inutile spreco di denaro pubblico.
Infine non dobbiamo mai dimenticare le funzioni eco-sistemiche degli alberi in ambito urbano (assorbimento della CO2, riduzione dell’isola di calore, abbattimento della concentrazione di polveri sottili, ecc.) sempre più importanti alla luce dei cambiamenti climatici. Gli alberi sono gli alleati della nostra salute, invece per ignoranza, distrazione o incompetenza li trattiamo malissimo.
Fano, 21/01/2019