Circa tre anni fa, l’associazione la Lupus in Fabula presentò un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Urbino con il quale esprimeva dubbi circa la validità dei permessi di costruire rilasciati dal Comune di Fossombrone a favore della Società Agricola “La Collina delle Fate s.r.l.”; questo in quanto alcune opere erano state localizzate in zona di Tutela Integrale, secondo le previsioni del vigente P.R.G..

Ciò per effetto della presenza della Chiesa di San Venanzio sul culmine della Collina delle Fate, identificata e classificata come manufatto storico nelle Norme Tecniche di Attuazione del P.R.G., con un vincolo di inedificabilità assoluta nel raggio di 150 metri dalla chiesa, e dichiarata di interesse storico-architettonico ai sensi dell’art. 10, comma 1, del D. Lgs. 42/2004 (vincolo monumentale). Oltre a ciò il complesso edificato (un garage interrato, una cantina di vinificazione, un frantoio oleario) è sito in un’area con doppio vincolo paesaggistico. Con ordinanza del G.I.P. (art. 409 c.c.p.) del 20/07/2017 il Giudice per le Indagini Preliminari della Procura di Urbino, se da un lato afferma che il complesso edificatorio è stato realizzato in forza di autorizzazioni rilasciate dal comune di Fossombrone, con riferimento alle quali non è stata riscontrata collusione criminale tra il privato e i titolari dell’organo amministrativo competente, riconosce indubbiamente come fondati  e condivisibili i rilievi della nostra Associazione circa la presenza del doppio vincolo insistente sull’area, con conseguente impossibilità di accesso ad ogni deroga.

L’associazione La Lupus in Fabula, quindi, pochi giorni fa ha scritto al Comune di Fossombrone chiedendo l’adozione dei provvedimenti amministrativi necessari e conseguenti, con avvio di procedimento ai sensi della L. 241/1990 finalizzato alla verifica dei permessi rilasciati relativamente al complesso edificato in località San Venanzio.  Ci si attende un pronto ed esauriente riscontro.

Fano, 22/09/2019

Il Presidente
Flavio Angelini