Continua a tappe forzate il trasferimento di funzioni pubbliche ai privati. Oltre alla sanità anche la manutenzione del territorio rischia di passare totalmente in mano ad organismi a maggioranza privati.

In seconda commissione consiliare permanente della regione Marche giace una proposta di legge a firma del Consigliere Traversini che vuole estendere le funzioni del Consorzio di Bonifica delle Marche, sottraendole di fatto alla Regione. Come è noto il Consorzio è un Ente pubblico economico di natura associativa dotato di autonomia statutaria, funzionale e contabile, la cui assemblea, che poi elegge il consiglio di amministrazione, è composta da una maggioranza di soggetti privati. Il consorzio obbligatorio è costituito tra tutti i proprietari degli immobili inclusi nel comprensorio, per il beneficio che ricevono o possono ricevere dalle attività di manutenzione idraulico forestale di cui al d.p.r. 14 aprile 1993  e ha competenza sul reticolo idrografico minore. Traversini propone di attribuire al Consorzio anche la manutenzione del dissesto idrogeologico minore, affidandogli la progettazione e l’esecuzione delle opere, senza motivare adeguatamente la modifica.

Secondo l’Associazione la Lupus in Fabula con questa P.D.L. la Regione Marche verrà svuotata ulteriormente di proprie funzioni, nonostante abbia in organico tecnici con competenze e professionalità atti a svolgere compiti di progettazione e controllo se venissero messi nelle condizioni di poter lavorare come si deve.  Sembra che il proponente abbia semplicemente deciso, in questa materia come già in altre, di esternalizzare funzioni pubbliche, trasferendo ad altri mansioni decisionali e strategiche. Come può un Amministratore della “cosa pubblica” rapportarsi all’Istituzione che è chiamato a guidare quando, atto dopo atto, ne svilisce il ruolo?

Inoltre si rischia che un Ente privato, che in futuro potrebbe anche trasformarsi anche in una Spa, diventi il principale referente per tutto ciò ha a che fare con la manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio. Nel frattempo la Regione potrebbe aver perso tali e tante professionalità e conoscenze da non potersi più permettere di rientrare nella gestione di funzioni come quella in discussione, con grave pregiudizio per l’intera comunità regionale.

Infine un’altra modifica sostanziale comporta che anche chi è allacciato a pubblica fognatura debba pagare il contributo, pur non ricevendo un beneficio diretto dalle attività del Consorzio.

Invitiamo quindi il consigliere Traversini a ritirare la PDL o ad accogliere le modifiche da noi proposte.

Fano, 27/12/2018

Il Vice  presidente

Claudio Orazi