Sulla realizzazione di piste ciclabili l’amministrazione comunale di Fano non né fa una giusta!

Dopo il mega progetto Paleotta-Arzilla che voleva trasformare un percorso ciclo-pedonale esistente e funzionale in una pista ciclabile di notevole impatto sull’argine del torrente, oggi un altro caso dimostra l’approssimazione con cui viene affrontato il tema della mobilità sostenibile.

Da alcuni giorni è stato realizzato un breve tracciato ciclabile che finalmente collega la pista ciclabile Fenile-Trave e la pista che corre lungo l’Interquartieri e si innesta su via della Fornace. Un collegamento necessario per mettere in sicurezza i ciclisti che, al termine della ciclabile Fenile-Fano, si trovavano in mezzo ad un incrocio.

Il tratto appena realizzato è di soli 1,50 m. di larghezza, quindi ad un solo senso di marcia, ma la segnaletica orizzontale disegnata indica che le biciclette possono andare nei due sensi.

 Secondo la normativa vigente se la ciclabile è sulla sede stradale, e la strada è a senso unico, per poter essere percorsa nei due sensi deve avere un cordolo di 50 cm,  due corsie, ed essere larga 2,50 m.

Noi riteniamo che, vista la pericolosità dell’incrocio e la necessaria funzionalità dell’itinerario, sia questa la soluzione progettuale da realizzare.

Quindi cosa voleva fare l’amministrazione comunale: una pista a un solo senso di marcia o a due?

Chi ha deciso per questa soluzione pasticciata e non a norma?

Dopo mesi di discussioni e confronti, anche con i residenti della via, ci sono ancora incertezze da parte dell’assessore Fanesi e magari la tentazione di tornare indietro nella decisione?

Ci piacerebbe qualcuno della Giunta comunale chiarisse questi dubbi.

 

Fano 21/09/2018

 

La Lupus in Fabula

Il v. Presidente

Claudio Orazi