Il Monte dei Sospiri è un luogo bellissimo, remoto ed è un balcone su luoghi remoti, ovvero tutta l’area compresa tra l’alto Candigliano e l’Alpe della Luna. Solo il nome del resto, dovrebbe determinare rispetto verso questo luogo aereo ed essenziale, fatto di erba e di cielo.

Invece, i lavori per la costruzione del “parco” eolico stanno conoscendo un momento di parossismo, dovuto forse ai timori sollevati dall’intervento di Sgarbi, forse dall’arrivo dell’inverno, forse di qualche finanziamento.

La devastazione è come accentuata, sottolineata dalla bellezza del luogo.

Tutti luoghi “topici” della provincia subiranno le conseguenze di questa manomissione: l’ecomostro sbarrerà la maestosa visuale che si gode salendo sul Sasso Simone, deturperà la visuale da tutto il versante sud del Monte Carpegna, si imporrà sulla Torre della Metola, sarà visibile da ogni punto di Villagrande di Montecopiolo, si imporrà sull’orizzonte occidentale della Riserva Statale del Furlo e quindi sul panorama immenso che si gode dai monti Pietralata e Paganuccio. Sarà una vista inevitabile dal Montiego, deturperà per sempre il paesaggio infinito che si osserva dal Nerone, che spazia dai Monti della Croazia, all’Abruzzo, all’Appennino Reggiano. E spunterà sul paesaggio occidentale di Urbino, verso il sole che tramonta. Un capolavoro.

E’ mai possibile, è indispensabile che in una terra che trasuda storia e leggenda come la nostra, nella terra che fu di Federico da Montefeltro, di Ottaviano degli Ubaldini, dei Brancaleoni, dei della Faggiola e degli Oliva si debba realizzare una mostruosità simile ? E’ possibile che non siano stati interpellati i Parchi e le Riserve esistenti ? Dal Sasso Simone la vista sarà inevitabile anche salendovi bendati.

E per che cosa ? Lo sappiamo tutti che a far girare le pale in aree come le nostre sono i finanziamenti pubblici più che il vento. Inoltre, sarebbe interessante calcolare i consumi energetici derivanti dal cantiere, dal trasporto di immani quantità di cemento, dall’escavazione del calcare necessario per produrlo, dal transito di centinaia di camion e betoniere, dalla produzione materiale stessa delle torri, per vedere se quest’energia è così pulita. Non si salva certo il pianeta buttando soldi in “opere” come questa. E quando le pale cominceranno a girare comincerà il tritacarne, visto che l’area è uno dei passi più utilizzati dagli uccelli migratori. E i cacciatori ? Non hanno niente da dire ? Si vantano di essere loro i veri ecologisti, ma quando serve non ci sono mai. Semplicemente, si spostano un po’ più in là e continuano a sparare. Quest’autunno le loro fucilate erano l’unico rumore, oltre a quello di ruspe e betoniere, al Monte dei Sospiri. Davvero un bel quadretto.

Ma la perla è che il parco eolico e il supermetanodotto Snam si intersecano. Dobbiamo però ricordare che in provincia di PU sono esistiti due parchi eolici: quello del Catria e quello di Peglio. In entrambi i casi il vento ha staccato le pale, che sono volate via andando ad conficcarsi nei paraggi. Che succede se una pala di 50 metri si stacca e infilza un metanodotto da 48 pollici, pieno di gas supercompresso ? Ovviamente la risposta è sempre la stessa: queste cose non possono succedere, ovvero le pale non si staccano e i metanodotti non esplodono.

Apecchio 3 dicembre 2015

Comitato NO TUBO – Gruppo d’Intervento Giuridico – Italia Nostra Marche – La Lupus in Fabula

Qui sotto trovate alcune immagini riprese nel mese di Novembre 2015 che testimoniano la bellezza del luogo e la devastazione in corso