In relazione  all’art.del sig. Ivo Amico ,presidente Federcaccia Ancona, in difesa della caccia alla volpe,siamo sorpresi di constatare che i toni delle nostre richieste siano stati definiti “apocalittici” e “al curaro” (definizione froidiana dato che è un veleno spesso usato in bracconaggio?). Se avessimo voluto farlo bastava citare articoli  al riguardo sui vari sbranamenti e l’opuscolo su come addestrare i cani da tana (es Prov Verona,basta guardare in internet), ma non l’abbiamo voluto fare. Vogliamo che tale caccia sia annullata perché:

1)   non risultano studi,come previsto dalla legge, che dimostrino l’eccedenza di volpi (in  sole” 10 zone sono previste le uccisioni di 150 volpi!);

2)    attuata in zone vietate alla caccia e nel periodo della riproduzione;

3)   non risultano ,come prevede la legge, che siano stati attuati metodi alternativi;

4)   Non risulta la presenza di veterinari ed etologici che motivino tali scelte (a meno che le GP chiamate a tale scopo (e per questo pagate? ) non rivestano anche queste figure professionali;

Se ,come dice il sig.Amici,i corsi sono solo necessari per una buona preparazione venatoria non si capisce perché non vengano resi obbligatori per tutti i cacciatori, sarebbe un ‘ottima cosa.

La biodiversità va rispettata,rispettando i predatori: non “ammazzandoli” pardon “selezionandoli” la morte come dice il sig.Amati è “uno spettacolo sgradevole” soprattutto se fatto per “divertimento” e “turismo” (parole del Pres.Spacca) .

Noi chiediamo le motivazioni legislative e scientifiche di questo divertimento fuori stagione dove si spara ma non con la “carabina”, dove i cani “dolcemente” al suono di Mozart fanno uscire dalle tane le volpi e i cuccioli che  non si difenderanno e si scuseranno dello “spettacolo sgradevole” che produrranno..

L’opinione pubblica speriamo abbia notato come nei toni e nelle parole il presidente di Federcaccia Ancona non abbia saputo, come solito per i cacciatori, prendersi le responsabilità di quello che fanno: uccidere per divertimento. Tutto il resto sono parole vuote come selezione o termini tecnici come biodiversità che dubitiamo fortemente un cacciatore sappia cosa sia.