Si moltiplicano in Italia le delibere delle Province che autorizzano la caccia alla volpe a stagione venatoria chiusa, durante il periodo della riproduzione e con mezzi non convenzionali.
La Provincia di Ancona non ha voluto essere da meno ed anch’essa ha deciso che sul suo territorio vivono troppe volpi e che bisogna ucciderle. Anche la Provincia di Pesaro-Urbino da anni autorizza tale attività cruenta.
Perché? Perché le volpi si nutrono di lepri e fagiani che i cacciatori ritengono siano riservati esclusivamente al loro divertimento e che proprio in questo periodo vengono liberati per essere cacciati a settembre.
Quando? Nel periodo della riproduzione ovviamente, quando le volpi sono nelle loro tane ad allattare i propri piccoli.
Come? Con carabina e fonti luminose di notte, con cani appositamente addestrati (con metodi terribili) ad entrare nelle tane: e’ più che evidente che gli animali difenderanno strenuamente i propri cuccioli e anche gli stessi cani verranno gravemente feriti (la L.189 non vieta i combattimenti tra animali?non dimentichiamo che le volpi sono “canidi”); nelle tane possono entrare anche altri animali protetti come tassi, talpe, istrici, ma che importa se verranno anch’essi sbranati?
Da chi? Da guardiacaccia volontari rappresentati da cacciatori che partecipano massicciamente al corso per ottenere il patentino (300 cacciatori circa per provincia).
Cosa importa se non risulta, come prevede la L.157/92 e come richiesto dal parere dell’ISPRA richiamato nella determina della Provincia di Ancona, che siano stati provati senza successo metodi alternativi non cruenti debitamente documentati e se tale eccesso di volpi non risulta provato mediante studi scientifici e oggettivi? E poi, eccesso rispetto a cosa?
Cosa importa se la mattanza avverrà in luoghi dove la caccia è abitualmente vietata, durante la chiusura del calendario venatorio e in mesi (fino ad Agosto) dove è maggiore la presenza di amanti della natura e turisti?
L’importante, come ha detto il Presidente della Regione Marche Gianmarco Spacca, è che la caccia continui ad essere “divertimento”.
L’importante è far ritornare a casa soddisfatti i cacciatori, dopo aver loro concesso un bel surplus di attività dato che la caccia si chiude il 31 gennaio!
I voti sono voti ….
Chissà se un giorno esseri provenienti da altri pianeti decideranno che siamo troppi e si divertiranno ad ucciderci e a farci sbranare insieme ai nostri figli da esseri appositamente addestrati.
Come ci divertiremmo allora!!!

SI RICHIEDE CON FORZA L’IMMEDIATA REVOCA DELLA DETERMINA DELLA PROVINCIA DI ANCONA N. 42 del 7/02/2011 CHE AUTORIZZA IL MASSACRO DELLE VOLPI E DELLA CORRISPONDENTE DETERMINA DELLA PROVINCIA DI PESARO-URBINO.
SI RICHIEDE INOLTRE ALLE PIU’ RAPPRESENTATIVE ASSOCIAZIONI ANIMALISTE NAZIONALI DI INTERVENIRE AI PIU’ ALTI LIVELLI ISTITUZIONALI E PRESSO IL SOTTOSEGRETARIO MARTINI PER OTTENERE UNA SERIA VERIFICA DELLA LEICITA’ DAL PUNTO DI VISTA AMMINISTRATIVO E PENALE DI TALE CRUDELE METODO DI “CONTENIMENTO” DELLA POPOLAZIONE E L’IMMEDIATA CESSAZIONE DI TALE BARBARIE SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE.