Nel silenzio più totale e nel periodo in cui l’avvicinarsi delle feste natalizie  distrae l’opinione pubblica dalle  questioni politiche, verrà discussa a breve in Regione una proposta di modifica alla legge regionale n. 10 del 1997. “Norme in materia di animali da affezione e prevenzione del randagismo”. La suddetta proposta, avanzata dai Consiglieri Tale’, Traversini, Urbinati, Pieroni, Rapa, Giacinti, Giancarli, Celani, Zaffiri è la seconda spallata che la legge regionale n. 10 riceve in poco più di un anno. Molti dei proponenti tentarono nel 2016 di reintrodurre la possibilità di tenere i cani a catena e allora non ebbero soddisfazione sollevando un coro di no. Oggi, spinti dal mondo dei cacciatori e dei tartufai, tentano un altro colpo grosso.

Un regalo natalizio che consentirà agli allevatori abusivi di non essere tracciati e di evitare ogni controllo sulle cucciolate con conseguenze nefaste facilmente immaginabili. L’istituzione di un registro degli allevatori amatoriali da aggiornare annualmente, a che serve se non vi è l’obbligo di iscrivervisi e comunque, una volta iscritti, non vi sono obblighi o disposizioni di sorta? Si creerà così una zona franca che eviterà la registrazione di migliaia di cuccioli che, nel caso non siano adatti alla vendita o alle attività a cui sono destinati, soprattutto caccia e tartufi, saranno soppressi o  abbandonati. Verrebbe inoltre alimentata  l’importazione illegale di cuccioli dai paesi dell’est non essendo gli animali tracciabili in alcun modo.  Oltre all’aspetto etico, non secondario,  l’approvazione della proposta  comporterà effetti anche  sul piano economico in quanto  il fenomeno del randagismo ricomincerà ad alimentarsi e a gravare sulle casse dei Comuni, costringendo gli animali ad una vita d’inferno dentro i canili.

Una modifica che, se approvata, riporterà indietro di anni i lenti progressi fatti riguardo al benessere animale e vanificherà l’impegno di tante Associazioni e Istituzioni.

Verrebbe azzoppata  una legge frutto del recepimento da parte della Regione Marche dell’ Accordo Stato-Regione 2003 sul benessere degli animali da compagnia, recepita dalla Regione Marche solo nel 2015.  L’attuale governo regionale, approvandone la modifica, sconfesserebbe l’operato del precedente governo retto dalla stessa maggioranza!!!!

Le associazioni di volontariato operanti per il benessere animale hanno definito la proposta come “irricevibile” e pertanto chiedono, sia al Presidente della Commissione Sanità che al Presidente del Consiglio Regionale nonchè ai Consiglieri Regionali, di BOCCIARE questa proposta e di mantenere l’obbligo per tutti gli allevatori, amatoriali e non, della tenuta del registro di carico-scarico degli animali vidimato dall’Asur. Chiedono inoltre di incentivare i controlli da parte delle Autorità competenti  di tutte le attività legate all’allevamento,  alla vendita e alla cessione  di cuccioli  di cane e gatto anche non di razza.

Non ci sono scuse! Solo ascoltando la voce delle tante Associazioni di volontariato che operano per il benessere animale si potrà debellare il randagismo con sostanzioso risparmio per le casse dei Comuni e miglioramento delle condizioni di vita di tanti cani e gatti che popolano le nostre città.

28/11/2017                                                                                                  le Associazioni firmatarie

Enpa Pesaro,La Lupus  in Fabula, I randagi nel cuore, Lipu Pesaro, Anpana Fano, Amici degli animali