Capitozzature selvagge a Cagli

 A Cagli, in diverse zone tra cui quella del campo sportivo, si può vedere come la mano dell’uomo ha infierito sul verde pubblico. Tigli, ippocastani, aceri, frassini resi irriconoscibili da capitozzature estreme. Un occhio inesperto potrebbe dare per scontato che si tratti di alberi malati, che il lavoro sia stato effettuato da qualche mano attenta, oppure che il tipo di intervento effettuato sia il risultato di una approccio scientifico finalizzato a migliorare o preservare la salute degli alberi. Purtroppo niente di tutto questo. Le piante si dovevano potare, punto e basta. I fondi c’erano ma per poterli usare occorreva agire in fretta!! I risultati, ora, sono sotto gli occhi di tutti: un rapido ed impietoso lavoro di motosega ha ridotto le piante a penosi moncherini che, nel migliore dei casi, possono sembrare pali della luce.

Eppure qualcuno ha plaudito a questo scempio perché gli alberi “sporcano” in quanto cadono le foglie, gli uccellini vi fanno il nido e i loro escrementi insozzano le auto, le radici e i rami potrebbero essere troppo vicini a case e palazzi. Peccato però che si sia in piena primavera e per questo  ai limiti o, per alcune specie arboree, addirittura fuori dal periodo idoneo a lavori di potatura o per tagli o interventi estremi sulle piante.  E così, tra superficialità e convenienza spicciola, a nostro avviso si è danneggiato in maniera importante il patrimonio arboreo della città, riducendo, probabilmente, la stessa  vita degli alberi e aumentando, al contempo, il rischio di indebolirli fino al punto da renderli instabili e quindi pericolosi.

In questo modo si rinuncia per diversi anni alle funzioni eco-sistemiche che le piante offrono gratuitamente e di cui abbiamo estremo bisogno: produzione di ossigeno, assorbimento della CO2 e delle polveri sottili, mitigazione delle isole di calore e degli eventi atmosferici estremi, trattenimento di acqua e umidità, consolidamento del suolo, formazione di ombra, abbellimento, aumento della biodiversità, e tanto altro.

Se si fosse trattato di un’opera d’arte ripulita con la carta vetrata grideremmo allo scandalo, ma si tratta “solo” di alberi e quindi accettiamo che gli si faccia una guerra non dichiarata. Eppure, alla luce di quando sta avvenendo a livello planetario, con cambiamenti climatici in atto, dovremmo aver raggiunto la consapevolezza che non possiamo più permetterci questi errori-orrori e, come cittadini, pretendere che il patrimonio arboreo venga curato e protetto con attenzione  e lungimiranza e che i piani regolatori tengano conto dell’organizzazione del verde pubblico come parte integrante della città.

Per quanto sopra descritto la Lupus in Fabula ha chiesto ai Carabinieri Forestali di verificare se siano state rispettate le indicazioni fornite dall’Unione Montana e, nel caso di irregolarità, di procedere per quanto di loro competenza.

 Cagli, 15 maggio 2022

La Lupus in Fabula OdV

Associazione Ambientalista