Caprioli e daini uccisi dalla politica
Si è aperta nei giorni scorsi tra le polemiche, ricorsi e controricorsi la stagione venatoria, ma in verità nella provincia di Pesaro e Urbino è dal 12 agosto che si spara. I colpi di carabina riecheggiano da allora nelle valli e nelle montagne perchè a qualche centinaia di improbabili "Rambo" armati e mimetici è stata assegnata la missione (?) di eliminare i "pericolosissimi" caprioli e daini in eccesso. Quale sia poi questo eccesso, cosa significhi oggi dire che certi innocui e bellissimi animali siano "troppi" resta un quesito che non si spiega con il grado di cultura di un paese che si dice civile, ma solo con le gravi ambiguità di un sistema in cui la classe politica si sposa con le lobby, in questo caso quella dei cacciatori, badando bene a innescare opportunità d'affari e strategie clientelari. Il risultato è che qualche centinaia di uomini appassionati di caccia grossa e armi potenti uccidono (e poi si mangiano) a due passi dalla platea sconcertata di vacanzieri gli animali più eleganti e, ripetiamo, innocui, di quel patrimonio dell'intera comunità che è la fauna selvatica. Nelle settimane scorse i canali televisivi nazionali hanno smosso l'opinione pubblica e persino i vertici ministeriali e regionali per 600 "bambi" che sarebbero stati uccisi in Piemonte.


Un "pericoloso" cucciolo di capriolo: anche lui adesso e' entrato nel mirino dei "cacciatori di selezione"
Ecco allora perchè la Provincia di Pesaro e Urbino preferisce oscurare certe sue tendenze per cui nel suo sito internet non c'è traccia degli abbattimenti nel pesarese, che non sono 600 bensì 1954 per quel che riguarda i caprioli e già che ci sono anche 60 daini. Numeri impressionanti che però Ucchielli ha cercato in tutti i modi di alleggerire, così nel calendario venatorio provinciale (dove ha dovuto per forza pubblicare i dati della carneficina) viene precisato che 1.954 sembrano tanti ma sono solo il 12% della popolazione totale di caprioli. In realtà proprio quello è l'inganno, un censimento fatto dagli stessi cacciatori che proietta una stima inverosimile, dando a questa provincia densità di popolazione simili a quelle del triveneto. Tutti gli altri cacciatori vedono le cifre degli abbattimenti e del business, invidiano i "colleghi" che possono sparare addirittura in piena estate, e alcuni di loro si fan rapire dalla tentazione del bracconaggio. E chi dovrebbe salvare i caprioli dai pallettoni dei non patentati e da quelli non autorizzati dei patentati? Gli stessi cacciatori di selezione, perchè il Presidente Ucchielli ha ormai deciso da tempo di risparmiare ancora di più sulla vigilanza e dare loro la più ampia libertà di controllare gli altri e controllare se stessi. Ora che è arrivato settembre gli abbattimenti riguardano anche i piccoli dell'anno, cioè dolcissimi cuccioli di 3-4 mesi di vita e c'è da chiedersi quale coscienza è in grado di puntare il mirino e schiacciare il grilletto davanti ad animali così. Non c'è nessuna missione da compiere: i caprioli non vengono uccisi perchè provocano danni all'agricoltura e neanche per gli incidenti stradali; la motivazione tecnica è la densità di popolazione e il fatto di non essere più a rischio d'estinzione. Eppure ci sarebbe l'etica, il buonsenso, la pietà, il concetto ecologico della fluttuazione naturale e autonoma degli individui in eccesso, della predazione del lupo; ci sarebbero anche da anni in qualche cassetto dell'ufficio di Ucchielli ben 3.500 firme raccolte da Lupus in Fabula in poche settimane per fermare in principio l'insensata strage. Eppure è lo sconcerto della gente che può salvare i "bambi" e riportare equilibrio nelle scelte politiche, togliendo quei privilegi ai cacciatori (1,5% della popolazione) evidentemente in contrasto con i diritti della collettività e la protezione e la valorizzazione dell'ambiente. Questa è una battaglia etica e democratica nella quale chiunque può avere un ruolo e chiedere legittime spiegazioni al responsabile della "tutela e gestione della fauna selvatica", cioè il Presidente Ucchielli (cacciatore a sua volta) contattabile allo 0721 359341.

05.09.06
IL CONSIGLIO DIRETTIVO di LUPUS IN FABULA

 

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