Piana di Maiano: un'area da tutelare.

Le tradizioni, la storia, la natura dell'entroterra pesarese sono ancora una volta minacciate da comportamenti scellerati che rischiano di compromettere per sempre il futuro e lo sviluppo culturale ed occupazionale di questi territori. E' infatti paradossale e a dir poco scandalosa la decisione presa dai Comuni di Frontone, Cagli e Pergola di presentare ricorso contro la Disposizione di Tutela Monumentale sulla Piana Di Maiano. In un periodo storico dove finalmente, a livello planetario, si sta affermando la cultura del rispetto per l'ambiente e delle problematiche sociali, se non altro per garantire una più elevata qualità di vita, c'è ancora chi si dimostra sordo alle necessità umane preferendo prendere decisioni anacronistiche e dannose. Il ricorso contro la Disposizione della Soprintendenza non risponde infatti a nessuna reale necessità d'interesse pubblico. Per una zona vocata all'agricoltura ed al turismo, così come gli stessi enti in causa, caduti ora in contraddizione, hanno avuto modo di affermare in passato, la decisione della Soprintendenza non può che essere apprezzata come giusta valorizzazione, massimo riconoscimento dato alle popolazioni locali per aver saputo mantenere pressoché intatto il territorio (fra i meno antropizzati delle Marche). Ora, considerando che la tutela porterà lavoro (darà quell'immagine di qualità di cui il nostro territorio, a detta di tutti, ha bisogno, con lo sviluppo del turismo e la possibile creazione di marchi DOC per i prodotti di quest'area), proviamo a farci almeno una domanda: chi di noi, una volta visto valorizzato il territorio in cui abita, visto aumentare il valore dei propri beni, cercherebbe di evitare tutto questo spendendo anche dei soldi? Eppure è proprio quello che le tre Amministrazioni stanno facendo con il ricorso e per di più spendendo denaro pubblico, tant'è che non si riesce a capire quale tipo d'interesse stiano difendendo. Opponendosi a questo alto riconoscimento di fatto si vuole che la storia di questi luoghi si fermi alle soglie del terzo millennio, dopo non ci potrà essere che un lento ma inesorabile declino verso il cemento, le strade, le industrie insalubri e l'abbandono delle campagne. C'è infine, chi gioca a confondere le acque, lasciando che circolino ad hoc voci sull'impossibilità di fruire il territorio tutelato: impossibilità di apportare migliorie alle proprie abitazioni, di rimodellare o coltivare i propri terreni, di predisporre per un qualsiasi tipo di sviluppo imprenditoriale, nulla di più falso!!!E la cosa è dimostrata da autorizzazioni già rilasciate, per la ristrutturazione di case rurali e per la costruzione di un nuovi fienili. Insomma una questione complicata anche da bugie e ipocrisie dove, comunque, qualcuno le idee chiare le deve avere di sicuro…. forse i soliti ignoti??? E' per questo motivo che le associazioni ambientaliste, Italia Nostra, Lupus In Fabula e Terra Vivente, hanno ritenuto opportuno invitare L'Arch. Francesco Scoppola, Soprintendente per la Regione Marche, ad un incontro pubblico a Cagli, il 6 febbraio alle ore 21 presso la Sala Del Ridotto del Teatro affinché possa illustrare la Disposizione e rispondere alle domande dei cittadini.Coordinerà il Proff Gherardo Gnoli.

Cagli 31.01.04


Italia Nostra
Lupus in Fabula
Terra Vivente

 

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