"Con la salute non si scherza"

“Con la salute non si scherza”. Così il sindaco di Fano, pochi giorni fa, chiudeva un intervento sul conferimento dei rifiuti dell’Agroter alla discarica di Monteschiantello. Ma non è così. Su un altro fronte, quello dell’inquinamento dell’aria, il sindaco e la sua Giunta sono totalmente assenti, e fingono di non accorgersi dei pericoli per salute dei cittadini. Delle misure annunciate alcuni mesi fa, per combattere il fenomeno delle polveri sottili, finora, ha visto la luce solo il bonus (350 € derivanti da uno stanziamento dello Stato) per convertire a metano le auto classificate euro 1 e euro 2. Nient’altro. Intanto Fano con 53 giorni di polveri sopra il limite massimo di 50 mcg/m3 (con un picco di 166,60) ha consumato il bonus di 35 giorni del 2006 (dal sito Arpam, fino al 02/03/2006), ed è inadempiente rispetto alle leggi dello stato ed alle direttive europee in materia.
Se la media annuale e i superamenti giornalieri hanno segnato una diminuzione nel 2004, il 2005
e, molto probabilmente, il 2006 registrano un incremento notevole di presenza di pm10 nell’aria. Questo significa che le conseguenze dirette per la salute attribuibili alle PM10 a Fano sono ben oltre quelle indicate nello studio dell’Asur Marche, Zona Territoriale n. 3, per l’anno 2004 (rispettivamente 3 morti e 15 ricoveri) anche perché questi studi non tengono conto dei danni (non quantificabili) causati al feto, associati al rallentamento della crescita uterina. Poiché il sindaco, in base alle leggi 23/12/1978 n. 833 e 18/08/2000 n. 267, è tenuto ad adottare ordinanze contingibili ed urgenti per cause inerenti emergenze sanitarie o di igiene pubblica, stante la situazione, potrebbero essergli addebitate gravi responsabilità per l’assenza di provvedimenti che riducano il rischio sanitario per i cittadini.
Considerato che il traffico incide per il 50% delle emissioni (fonte Arpam) i sindaci, invece di nascondersi dietro vere o presunte responsabilità di altri, hanno gli strumenti sia per incidere sulle cause strutturali che per intervenire nelle fasi acute. Il primo obbligo è quello di informare i cittadini in maniera chiara, puntuale, accessibile e comprensibile sul livello degli inquinanti, quando la loro concentrazione supera i limiti di legge (D.L. 351/99 art. 11), ma ciò non avviene. Poi occorre affrontare con strumenti veloci le situazioni di emergenza, cioè quando si sono superati i limiti di legge; infatti, in queste situazioni, ad un incremento di 10 microgrammi per metro cubo di pm10 corrisponde un aumento del 3% dei ricoveri (Dr. Forastiere, dati raccolti su città europee). Anche se può non piacere a certi amministratori o ad alcuni operatori economici, non ci sono alternative, nel breve periodo, ai blocchi della circolazione di mezzi a motore (targhe alterne, blocchi totali, zone a traffico limitato). Non è vero che diminuire la circolazione di automezzi non dia risultati apprezzabili per la diminuzione delle PM10. Laddove le limitazioni al traffico privato sono state ampie e sistematiche si sono ottenuti risultati significativi, documentati da rilevazioni scientifiche (es. comuni del Veneto vedasi sito A.R.P.A.V.).
Ma siamo contrari a limitazioni attuate per categorie di veicoli o anno di immatricolazione (es. “vecchi” diesel) perché discriminanti e ininfluenti sul risultato complessivo, così come lo sono stati i provvedimenti fin qui adottati. Non saranno 3000 veicoli nella Provincia di Pesaro a cambiare la situazione, e inoltre crediamo che i disagi ed i sacrifici devono essere ripartiti tra tutti i cittadini, e non solo a carico di coloro che, per motivazioni economiche, non sono riusciti a comperarsi un’auto nuova.
Infine le misure strutturali devono essere principalmente volte alla riduzione dei veicoli privati circolanti,e a favore della mobilità non inquinante (bicicletta, trasporto pubblico, intermodalità). Spostare, con nuove strade, il traffico di poche centinaia di metri non risolve nulla.
Agli amministratori, che come dice Grillo, sono i nostri dipendenti, chiediamo che facciano il loro dovere, rispettino le leggi e tutelino la salute dei cittadini.
Fano, 04/03/06

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