SIC e ZPS: le Marche contro la direttiva europea

La Giunta Regionale sta per tornare sui suoi passi e le Marche faranno un grande passo indietro. I proclami contro la delibera regionale n. 60/2007 scritti e urlati da Comuni, Comunità montane e, ovviamente, Provincia di Pesaro rappresentano il momento più basso della politica di questi territori negli ultimi 20 anni. Il più basso livello non solo in materia ambientale ma anche culturale, economica e sociale, perché l'opposizione ad una direttiva europea ha in sé l'ostracismo ai processi di modernizzazione, valorizzazione e conservazione che oggi l'Unione Europea vuole avviare. Le posizioni prese dagli amministratori sono irresponsabili e sospinte da una colpevole ignoranza sulla materia. Prima di tutto dovrebbero informarsi e capire che i problemi dei cacciatori sono vezzi insignificanti messi a confronto con le procedure d'infrazione che colpiranno la Regione, con i finanziamenti all'agricoltura che ora, probabilmente, Bruxelles taglierà. Politici che un giorno parlano di tutela del territorio e che il giorno dopo si fanno coinvolgere in agitate assemblee e danno ragione all'1% della popolazione (i cacciatori), “sconvolti” perché qualcuno gli ha sottratto il giocattolo. C'é chi si contraddice, come il comune di Apecchio che non vuole il metanodotto e neanche però le SIC e le ZPS (senza rendersi conto che queste ultime eviterebbero il Gasdotto della Snamprogetti...); chi, come la Comunità Montana del Catria e Nerone, guidata dalla sinistra, si dimentica che nel programma dell'Unione é scritto "Tutela della biodiversità attraverso il rafforzamento delle aree protette"....; chi, come il comune di Piobbico e l'assessore regionale Minardi, per non saper "ne leggere ne scrivere" salgono “quatti quatti” sul carro degli insorti. Nella ricorrenza dei 50 anni della nascita della U.E., questi amministratori danno un calcio all’europeismo per difendere il divertimento delle squadre di cacciatori di cinghiale. Perché solo questo è il problema, e chi ha sollevato altre questioni (agricoltura, boschi) o non ha letto bene la delibera o è in malafede. Con la D.G.R. n. 60/2007 nelle Sic e nelle ZPS non viene vietata la caccia (tanto meno la raccolta di funghi, tartufi o il taglio del bosco...), ma le uniche limitazioni riguardano la caccia al cinghiale in ”braccata”. Tutto qui.
La caccia al cinghiale a squadre, in certe zone, é stata permessa anche troppo a lungo considerando non solo il suo evidente e innegabile impatto sugli ambienti naturali ma anche per tutto ciò che si porta dietro in quanto a pericolo per la pubblica incolumità, il bracconaggio e i molteplici casi di abusi nelle proprietà private, le violenze e le minacce psicologiche, verbali (e certe volte pure fisiche) fatte a turisti e residenti.
La penosa processione vista in Regione, con amministratori delle aree interne e cacciatori pronti assieme a sfidare l'Europa e le Convenzioni internazionali deve far riflettere tutti su quanto é lontano lo sviluppo sostenibile e quanto é arretrata e inadatta questa classe politica.
Pesaro, 04/04/2007

Le associazioni ambientaliste
LA LUPUS IN FABULA Onlus
W.W.F. Marche

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