Bombolette selvagge

In prossimità dell’inizio delle manifestazioni di carnevale il sindaco di Fano ha emesso un’ordinanza con la quale si dispone il divieto, su tutto il territorio comunale dell’uso delle bombolette spray, contenenti sostanze filanti, schiumogeni, e simili a partire dal 3 febbraio, fino al 28 febbraio 2007.
Vista la diffusione del fenomeno, soprattutto tra i giovanissimi (ma non solo!), ci si sarebbe aspettato un forte impegno dei vigili urbani nei controlli e nella repressione. Invece nulla, come se l’ordinanza non esistesse! Domenica scorsa nemmeno un vigile lungo il corso mascherato, e ovviamente il malcostume ha imperversato. Ora non è più in gioco la salvaguardia dell’ozono stratosferico (visto che i famigerati CFC dovrebbero essere stati sostituiti con propellenti meno dannosi), ma la sicurezza, l’igiene, la tranquillità di tutti i cittadini. Le schiume delle bombolette sporcano, macchiano, infastidiscono e possono infiammarsi; i recipienti vuoti, abbandonati ovunque, possono far cadere chi ha una ridotta capacità visiva o motoria e a volte sono lanciati come fossero dolciumi, con prevedibili conseguenze. Allora vista la giustezza e la validità dell’ordinanza perchè non farla rispettare? Chi l’ha firmata crede veramente in ciò che ha scritto o vuole fare solo demagogia? Inoltre perchè non proibirne anche la vendita, dal momento che la tutela della salute e dell’ordine pubblico sono presupposti sufficienti a giustificare un simile provvedimento? Noi crediamo che nessuno soffrirà se dal Carnevale sparissero le bombolette. I ragazzi ricorreranno ad altri scherzi e i commercianti venderanno altri prodotti.
Al carrista Riccardo Deli va quindi tutta la nostra solidarietà, con l’augurio che la solitaria protesta che ha inscenato domenica scorsa possa estendersi, in modo da indurre tutti i soggetti interessati (Comune di Fano, Ente Carnevalesca, Associazioni dei Commercianti) ad agire responsabilmente per il bene pubblico, ognuno all’interno delle proprie competenze.

Fano, 15/2/2007

Per La Lupus in Fabula
il Presidente

 

 

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