Aspes distribuisce i dividendi

Se per una società per azioni distribuire dividendi è un fatto normale poiché ripaga gli azionisti del rischio del loro investimento, nel caso di Aspes Multiservizi, che gestisce servizi pubblici fondamentali come quello idrico integrato, la decisione ha invece del paradossale. E’ infatti di questi giorni la notizia secondo cui l’azienda sta per distribuire una parte degli utili 2004 anziché decidere di reimpiegarli nel miglioramento dei servizi e nell’abbassamento delle tariffe; insomma l’esatto contrario di ciò che si attendono i cittadini e la cosa appare tanto più grave se si considera che, in prospettiva, è già stato messo in preventivo proprio l’aumento delle tariffe di acqua e rifiuti. Il Comitato Provinciale per il Contratto Mondiale sull’Acqua (Accadueò), costituito da decine di associazioni e da singoli cittadini, ravvisa in ciò che sta accadendo un grave motivo di allarme. Si tratta della chiara dimostrazione di come la presenza, se pure parziale, di un privato e di un azionariato diffuso, finisca per condizionare fortemente la linea di gestione di una azienda la quale, come nel caso di Aspes, sembra dover considerare prima di tutto la remunerazione del capitale privato e poi l’interesse pubblico. In una società che gestisce un settore di vitale importanza, in cui servono enormi investimenti per migliorare le reti, evitare ingiustificati aumenti delle tariffe, avviare politiche di risparmio e di recupero delle risorse idriche compromesse, non può esserci la distribuzione di dividendi. Il Comitato esprime quindi estrema preoccupazione per la crescente tendenza alla privatizzazione di un bene essenziale come l’acqua e, convinto che questa debba continuare ad essere considerata un BENE DI/PER TUTTI e NON UNA MERCE, chiede alle istituzioni locali di: porre fine alla cessione di quote di Aspes Multiservizi ad Hera s.p.a. (azienda già quotata in borsa); predisporre per una totale ripubblicizzazione nel settore della gestione delle risorse idriche; non cedere quote di Aset spa e Megas spa a soggetti privati (inclusi i piccoli azionisti) ed infine di tutelare gli interessi dei cittadini attraverso tariffe eque e differenziate, in relazione agli usi ed ai consumi, che tengano conto del fatto che l’accesso all’acqua è un diritto e non una fonte di guadagno per azionisti e speculatori.


Il Comitato Territoriale
Pesaro, lì 20.04.05

Per maggiori informazioni: www.altraofficina.it/accadueo

 

 

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