Lettera ai comuni di Pesaro e Fano sul problema delle targhe alterne e delle domeniche ecologiche


Alla  Giunta del Comune di Pesaro

Alla Giunta del Comune di Fano

e p.c. alla stampa.

Oggetto: inquinamento da polveri sottili

Con l’inquinamento da Polveri sottili Fano e Pesaro sono in piena emergenza. Nei mesi di novembre e dicembre 2004 la media giornaliera di 55 microgrammi per metro cubo è stata superata per 30 volte a Fano, e 24 volte a Pesaro (Via Giolitti). A gennaio ancora peggio il limite dei 50 ug/mc è stato superato 17 volte in 21 giorni. Ciò significa che i pochi interventi messi in campo fino ad oggi non sono serviti a nulla. Ben poco cambierà con l’introduzione del bollino blu e con le altre misure strutturali annunciate dal Comune di Pesaro (mentre Fano di misure struttura. Tutti capiscono che la nuova rete di piste ciclabili, come i controlli sulla caldaie domestiche, o il progetto metano per autotrazione, porteranno qualche beneficio solo tra numerosi anni. Allora nell’immediato servono interventi tampone che possano abbassare le polveri anche solo per qualche giorno. Questi interventi, che in sostanza sono le targhe alterne e le domeniche ecologiche, sono osteggiate dai commercianti e dagli artigiani, che in primis guardano al loro portafoglio, e destano perplessità anche negli amministratori. Conosciamo le difficoltà e i disagi che tutti i cittadini possono incontrare dall’applicazione di tali misure di limitazione del traffico. Ma essendo il traffico il responsabile del 70% delle PM10 presenti nell’aria che respiriamo, solo riducendo le auto in circolazione che si otterranno risultati immediati. Gli amministratori sono stati eletti e sono pagati per agire nell’interesse dei cittadini, fra cui, crediamo che la salute occupi il primo posto. Non chiediamo quindi interventi coraggiosi (dal momento che in altre città esistono da anni) ma semplicemente che i sindaci facciano bene il loro mestiere, anche con provvedimenti apparentemente impopolari. Le indagini epidemiologiche sono chiare in merito alle malattie ed ai morti dovuti alle polveri sottili, quindi chi non agisce per ridurre sensibilmente questo rischio non è solo moralmente responsabile ma lo può diventare anche penalmente. Sappiamo che i mezzi economici sono pochi e che Regione e Provincia sono latitanti. Quindi si tratta di definire le priorità, mettendo gli interventi per una mobilità sostenibile in testa fra le spese che saranno identificate nei bilanci in corso di definizione in questi giorni. In questi interventi devono rientrare oltre alle infrastrutture per la mobilità ciclabile e per il potenziamento del trasporto pubblico, anche una efficace e duratura campagna informativa. Se agli attuali livelli di inquinamento il rischio salute non viene percepito per la gravità che assume, è difficile convincere gli utenti della strada a cambiare modalità di trasporto e abitudini. Per cui concludiamo chiedendo:

·         l’allargamento delle zone pedonali, 

·         l’avvio delle targhe alterne (in giorni definiti della settimana, per dare ai cittadini la possibilità di organizzarsi)

·         e il ritorno delle domeniche ecologiche,

accompagnati da una completa campagna di sensibilizzazione e da altre misure capaci di ridurre il disagio per i lavoratori e per le categorie economiche. La salute prima di tutto.

Acqualagna, 26/1/2005

 

LA LUPUS IN FABULA

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