Le osservazioni si compongono di due parti: una parte di “motivazioni” e di una parte di “emendamenti”. Per distinguerle meglio gli emendamenti sono il corsivo.

1)

Il D.P.R. n. 357 del 08/09/1997,  (regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/cee relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonchè della flora e della fauna selvatiche) stabilisce che (art. 5) nella pianificazioene e programmazione territoriale si deve tener conto della valenza naturalistico-ambientale dei proposti siti di importanza comunitaria, dei siti di importanza comunitaria, e delle zone speciali di conservazione. I proponenti di piani territoriali, urbanistici e di settore, predispongono, secondo i contenuti di cui all'allegato G, uno studio per individuare e valutare gli effetti che il piano può avere sul sito, tenuto conto degli obiettivi di conservazione del medesimo. Gli atti di pianificazione  territoriale da sottoporre a valutazione di incidenza sono presentati nel caso di piani di rilevanza comunale alle regioni competenti.

Ciò premesso non abbiamo trovato, tra gli studi e i documenti allegati al Piano adottato, la Valutazione di Incidenza sui siti tutelati che sono il fiume Metauro (ZPS e pSIC), il torrente Arzilla (pSIC) e la spiaggia Baia del Re (ZPS e pSIC).

Riteniamo che ciò costituisca motivo di invalidazione del Piano.

1)

Si chiede che sia prodotta la Valutazione di Incidenza ai sensi del D.p.r. n. 357/97 e del D.p.r. n. 120 del 12/03/03 per le aree Sic e Zps denominate Fiume Metauro, Torrente Arzilla e Area Floristica di Baia del Re, prima dell'approvazione definitiva del Piano.

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2)

Abbiamo rilevato che tra le tavole a disposizione per la consultazione all'Ufficio Archivio della Sede comunale, il comparto ST5 P42 è disegnato sulla tavola n. 13 al 1:5000 ma non è disegnato sulla tavola n.  46 al 1:2000. Ricordiamo che per le zone rappresentate in tavole a diversa scala fa sempre testo la scala maggiore (art. 2 NTA)

2)

Chiediamo che, ai sensi dell'art. 2, comma 2, delle NTA, sia stralciato l'emendamento 125 e che sia cancellato dalla tavola 13 al 1:5000 il comparto ST5 P42. 

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3) 4)

La sostituzione edilizia e le nuove costruzioni che stanno avvenendo nelle more del precedente P.r.g. nelle zone B,  stanno causando la graduale scomparsa del verde privato (nel caso delle sostituzioni) o testimoniano la sua assenza (nel caso di nuove costruzioni). Ciò è dovuto non tanto all'indice UF di 0,70 mq/mq, quanto al mancato rispetto dell'art. 14 delle NTA del precedente Piano (che recitava: la superficie lorda degli eventuali piani interrati o seminterrati degli edifici non potrà superare il 50% del lotto....) e alla presenza di vani interrati che impediscono la messa a dimora di alberi di alto fusto. La presenza di terrazzi o porticati, riducendo la distanza minima dai confini, strade e altre abitazioni, stabilita dal presente Piano a ml. 5, 5, e 10, costituisce un limite alla piantumazione di alberi d'alto fusto.

Anche le nuove norme, in mancanza di modifiche, non favoriscono il verde privato.  Riteniamo che il verde privato inteso come prato, cespugli e piante di alto fusto sia un elemento indispensabile per il raggiungimento della qualità urbana e per mitigare i problemi causati dal rumore e dall'inquinamento dell'aria. E' necessario quindi predisporre le condizioni per favorire la presenza del verde in tutti gli interventi previsti per le zone B e nelle zone C, quindi modificare gli indici in tal senso.

3)

Si chiede di modificare gli art. 24 (B1), 25 (B2), 26 (B3) e 28 (B5) delle N.T.A. sostituendo  nel modo seguente gli indici edilizi e urbanistici:

IP = 0,35 mq/mq

DC = 6,00 ml

DF = 12,00 ml

DS = 6,00 ml

Si chiede anche di introdurre il seguente indice, presente nella versione del Piano elaborata nel maggio 2002,

IC = 0,25

 

4)

Si chiede di modificare gli art. 30 (C1) e 31 (C2) delle NTA sostituendo nel modo seguente gli indici edilizi e urbanistici:

IP = 0,35

DC = 7,5 ml

DF = 15 ml

DS = 7,5 ml

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5)

Nelle zone B le NTA del Piano prevedono la presenza di destinazioni d'uso ed attività che confliggono tra di loro o che sono potenzialemente forti attrattori di traffico in aree già sature e con una viabilità (strade e parcheggi) spesso non più ampliabile. Inoltre la presenza di varie destinazioni d'uso in zone residenziali, di fatto, rende  vana la zonizzazione per attività, che vuole la previsione di indici specifici in funzione delle caratteristiche delle varie attività.

5)

Si chiede di eliminare agli art 24, 25, 26 e 28 delle NTA le seguenti destinazioni d'uso e attività, così definite dell'allegato B delle norme del Piano:

U2.01 Alberghi

U3.03 Attività direzionali

U3.02 Attività artigianali di servizio non moleste

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6) 7)

Le zone residenziali sature B1 e B2, così come cartografate, rappresentano la parte del costruito più prossimo al Centro Storico. Aree con strade e parcheggi definiti e difficilmente modificabili in ampliamento. La percezione di chi vi abita o di chi vi transita è di una città consolidata, che ha aperture e spazi acquisiti, in quanto quasi tutte le aree sono state edificate. Consentire nuove edificazioni, ampliamenti e sopraelevazioni ecc. mette a rischio la qualità della vita dei cittadini, in quanto nuove unità immobiliari peggiorano la dotazione del verde, generano nuovo traffico automobilistico, cambiano la visuale libera. In queste zone quindi la città non deve "crescere" e devono essere consentiti prevalentemente interventi conservativi. 

6)

Art. 24 NTA (zone residenziali sature con presenza di valori storico-architettonici e/o ambientali) si chiede:

-la modifica del punto 4. che viene sostituito dal seguente:

"4. Le tipologie di intervento consentite sono: restauro e risanamento conservativo."

-l'eliminazione del punto 6 comma c)

 

7)

Art. 25 NTA (zone residenziali sature) si chiede:

-la sostituzione del punto 4 con il seguente:

"4. Le tipologie di intervento consentite sono: restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, sopraelevazione, demolizione e ricostruzione."

-l'introduzione del seguente comma:

"c) l'area di sedime degli edifici esistenti seve sostanzialmente rimanere immutata, salvaguardando i giardini privati esistenti." 

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8) 9) 10) 11) 12)

La salvaguardia ed il potenziamento delle alberature deve essere un impegno ineludibile in un Piano centrato sulla qualità e sul contenimento dello sviluppo edilizio. Per ottenere questo non basta affidarsi alla sensibilità ed alla buona volontà dei singoli cittadini. E' necessario stabilire delle norme vincolanti che abbiano possibilità di essere applicate.

Per questo pensiamo che serva introdurre nelle NTA del presente Piano, la normativa presente nel vecchio Piano, all'art. 10, opportunamente riadattata, vista l'esperienza maturata negli anni.

 

 

8)

Chiediamo  che all'art. 11 delle NTA siano aggiunti i seguenti commi:

3. Nell'attuazione del Piano e nella conseguente edificazione è fatto obbligo del mantenimento delle alberature.

4. Le alberature di valore monumentale-paesaggistico nell'area urbana e nel territorio agricolo sono soggette a vincolo di conservazione.

5. In particolare è stabilito il divieto di distruzione  o manomissione  degli elementi diffusi del paesaggio agrario quali:

alberature stradali;

alberature poderali;

vegetazione ripariale;

macchie e boschi residui.

6. In tutti i progetti presentati le piante legnose (arbusti e alberi) esistenti dovranno essere rigorosamente  rilevati ed indicate su apposita planimetria corredata da documentazione fotografica.

7. Eventuali abbattimenti di alberature esistenti per l'edificazione devono essere espressamente autorizzati nella concessione edilizia a seguito di motivata richiesta, e possono essere autorizzati solo dopo aver verificato l'impossibilità di soluzioni architettoniche alternative.

8. In particolare negli appezzamenti e nei lotti privi di idonee alberature, dovranno essere poste a dimora, all'atto della edificazione, e in forma definitiva, nuove alberature di alto fusto, organizzate secondo un "progetto di sistemazione a verde", parte integrante del progetto di intervento edilizio diretto.

9. Il numero della alberature da porre a dimora è il seguente:

a) per le zone B n. 50 per ha

b) per le zone C  e D n. 70 per ha

c) per le zone F n. 100 per ha.

10. Nella realizzazione delle nuove aree a verde pubblico e privato di cui ai precedenti commi, è fatto obbligo della messa a dimora di alberi e cespugli di essenze autoctone, almeno in una percentuale minima dell'80%.

 

 

9)

Chiediamo di modificare l'allegato A delle NTA introducendo il seguente indice/parametro edilizio:

IV - Indice di verde.

Indica il numero minimo di alberature da porre a dimora per ogni ettaro di superficie fondiaria (SF). 

 

 

10)

Chiediamo che siano modificati gli articoli 24, 25, 26, 28 delle NTA aggiungendo al punto 5 le seguenti parole:

IV = n. 50/ha  Indice di Verde

 

11)

Chiediamo che siano modificati gli articoli 30, 31, 34, 35, 37, 38, 40, 41, 42, 43, delle NTA aggiungendo al punto 5 le seguenti parole:

IV = n. 70/ha    Indice di Verde.

 

12)

Chiediamo che siano modificati gli articoli 54, 55, 56, 59, 60, 61, 62 delle NTA aggiungendo al punto 5 le seguenti parole:

IV = n. 100/ha   Indice di Verde. 

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13) 14)

Come per zone B, per quanto concerne l'indice di copertura - IC, si ritiene necessario ripristinare anche per alcune zonizzazioni D i valori previsti nella versione del Piano risalente a maggio 2002. Questo per evitare che i lotti siano occupati in gran parte da volumi fuori terra e per favorire lo sviluppo vericale degli interventi, facilitati peraltro dall'Hmax di 16,50. Invece relativamente all'Indice di Permeabilità - IP riteniamo che per le zonizzazioni D3, D4, D5 e D6 debba essere favorita la messa a dimora di piante d'alto fusto e in genere della creazione del verde, attraverso un aumento dell'indice di permeabilità. Il verde in questi casi ha un notevole valore promozionale e di rappresentanza.   

13)

Si chiede di modificare il punto 5 degli art. 37, 38,  40 e 41 delle NTA aggiungendo:

IC = 0,30 Indice di copertura.

 

14)

Si chiede di modificare il valore di IP al punto 5 degli art. 37, 38, 40, 41 delle NTA con il seguente:

IP = 0,35 Indice di permeabilità.

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15)

Le zone D7 Turisco-ricreative di completamento e D8 Turistico-ricreative di espansione sono aree destinate a strutture leggere finalizzate all'attivita turistica (accoglienza, ristorazione, sport e tempo libero). Riteniamo che in queste aree la presenza del verde e la messa a dimora delle piante siano elementi funzionali al successo delle attività economiche da insediare. Chiediamo quindi un incremento degli indici di permeabilità (visti anche gli indici UT e UF) per favorire l'insediamento di piante di alto fusto e la presenza del verde.

15)

Si chiede di modificare gli articoli 42 e 43 delle NTA al punto 5. aumentando l'indice di permeabilità:  IP  = 0,60

 

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16)

Le zone di verde attrezzato F1 dovrebbero essere caratterizzate per la dominanza di terreno non impermebilizzato e la presenza di alberature, cespugli e altri elementi della flora autoctona. Capita spesso di vedere come invece il verde sia ridotto ad un fantasma di se stesso, cancellato da strutture fuori terra e da impianti a raso che impermeabilizzano il terreno (es. recente intervento a Sassonia 3). Questo accadeva con l'indice UT 0,02 del vecchio Piano.

Ora in nuovo Piano raddoppia l'indice con l'effetto di peggiorare la situazione sopra descritta. E' necessario quindi ridurre l'indice edificatorio e aumentare l'indice di permeabilità, affinché le zone di Verde attrezzato possano chiamarsi tali.

17)

Le zone di Verde Privato F4 sono quelle che costituiscono pertinenze agli edifici residenziali o produttivi. Quindi i volumi necesari agli usi residenziali e produttivi sono inclusi negli indici UF e UT. Riteniamo una assurdità dare dei volumi utili anche al verde privato, anche se sono quelli indicati dalla legge per le zone agricole. Il verde privato non sarebbe più tale se si consentisse di coprirlo con altre costruzioni. Gli attrezzi possono e devono trovare ricovero nei garages o in altri locali accessori dell'edificio principale. La modifica richiesta riporta la norma alla formulazione del maggio 2002.

16)

Si chiede di modificare l'art. 54 della NTA al punto 5. sostituendo l'indice IP e UF con i seguenti valori:

IP = 0,80 mq/mq Indice di permeabilità

UF = 0,02 mq/mq Utilizzazione fondiaria.

17)

Si chiede di modificare l'art. 57 delle NTA come segue:

Sostituire il testo del punto 3. con la frase: Non è consentita alcuna tipologia di intervento.

Al punto 4. azzerare l'indice IF

Introdurre l'Indice di permeabilità: IP = 1,00 mq/mq

 

 

 

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18) 19)

Abbiamo notato che il Piano aumenta notevolmente gli indici delle zone F3 zone al servizio della balneazione, e delle zone F2 zone per attrezzature sportive. Rispetto al vecchio Piano gli indici di edificabilità passano da UT 0,02 mq/mq a UF 0,04 mq/mq nel primo caso e da UT 0,25 mq/mq a UF 0,25 mq/mq. Ovviamente a nessuno sfugge la differenza tra il parametro UT e UF!!  Quindi non essendoci motivi per aumentare le volumetrie fuori terra per queste destinazioni, visto che in questi anni interventi migliorativi sulle strutture e nuovi impianti si sono realizzati senza problemi, riteniamo necessario ridurre gli indici e riportarli ai valori del vecchio Piano. 

18)

Si chiede di modificare l'art. 55 delle NTA come segue:

Al punto 5. valorizzare l'indice UT = 0,25 mq/mq Utilizzazione territoriale e azzerare l'indice UF Utilizzazione fondiaria, oppure portare l'indice UF = 0,15 Utilizzazione fondiaria

19)

Si chiede di modificare l'art. 56 delle NTA come segue:

Al punto 5. portare l'indice UF = 0,02 Utilizzazione fondiaria.

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20) 21) 22) 23) 24) 25) 26) 27)

Tutte le zone classificate come zone omogenee E sono Zone agricole. Esse sono soggette alle norme della L.R. 13 del 08/03/1990  che prevalgono sulle disposizioni degli strumenti urbanistici comunali e dei regolamenti edilizi, fatte salve le normative comunali più restrittive e le prescrizioni del P.P.A.R. di cui alla L.R. 08/06/1987 n. 26. Quindi gli art. 49, 50, 51, 52 devono essere adeguati alle norme della suddetta legge e tutte le previsioni in difformità devono essere cancellate.

In particolare:

-le destinazioni d'uso U3.03 Attività direzionali, U3.04 Pubblici esercizi, U3.05 Attività commerciali, U3.13 Attrezzature ricreative sono illegittime in quanto "le zone agricole sono destinate esclusivamente all'esercizio delle attività dirette alla coltivazione dei fondi, alla silvicoltura, all'allevamento del bestiame, ed alle altre attività produttive connesse ivi compreso l'agriturismo" (art. 1, c.2, L.R. 13/90);

-quindi anche nuove costruzioni non possono essere destinate agli usi suddetti;

-il piano particolareggiato non è uno strumento che si può applicare in zona agricola;

-è vietata ogni nuova edificazione per residenza salvo che non sia richiesta dall'imprenditore agricolo a titolo principale sprovvisto di abitazione adeguata alle esigenze dell'impresa coltivatrice (ciò va precisato al comma 6, lett. a) dell'art. 49 delle NTA);

-Ampliamenti di edifici esistenti sono ammissibili solo se detti edifici sono utilizzati per l'attività agricola e per le esigenze abitative dell'imprenditore al titolo principale; quindi non sono legittimi (ai sensi della L.R. 13/90) gli ampliamenti di SUL del 20% con un massimo di 40 mq, per gli edifici non più utilizzati per la conduzione del fondo (allegato B - U6.03)

-nuove attrezzature ed infrastrutture necessarie al diretto svolgimento dell'attività agricola possono essere autorizzate solo a favore di imprenditori agricoli singoli o associati; quindi non possono essere consentiti i "capanni in legno" di cui all'art.51, comma 4, lett. d) delle NTA, che avrebbero ben altri usi rispetto a quelli collegati con l'esercizio dell'attività agricola;

-non può essere quindi nemmeno consentita la costruzione di chioschi (hmax 3,50 ml) in legno a fini naturalistico-ricreativi, prevista dalle NTA agli art. 49,  50, 51, 52 destinazione U6.04 - Attrezzature e infrastrutture per l'attività agricola- se non sono richiesti da imprenditori agricoli e sono connessi allo svolgimento dell'attività agricola e attività connesse.

-le costruzioni interrate previste dalle NTA agli art. 50 e 51, zone agricole E2 e E3, possono essere realizzate solo dagli  imprenditori agricoli, qualora abbiano i requisiti di attrezzature necessarie per il diretto svolgimento dell'attività agricola o siano pertinenze di edifici adibiti ad abitazione dell'imprenditore agricolo a titolo principale o di attrezzature già esistenti; quindi il comma 4, lett. a) dei suddetti art. 50 e 51 delle NTA deve essere modificato.

Inoltre se questo Piano si vuole caratterizzare sotto il profilo della qualità deve mettere al primo posto la salvaguardia delle aree naturali (Arzilla e Metauro) e la tutela del paesaggio agricolo. Le zone  E4 (Agricole di ristrutturazione ambientale) sono un "non sense" urbanistico-ambientale. Pensate in prima istanza come Parco Urbano dall'arch. Cervellati e dall'Ing. Politano, sono diventate, nell'ultima redazione del Piano, zone per  sviluppare il commercio, lo sport, la ristorazione, le attività direzionali (uffici). Poco o nulla è rimasto dell'idea di realizzare un'area in cui incentivare il restauro e la riqualificazione ambientale, il recupero delle attività agricole tradizionali, la promozione di un turismo a basso impatto ambientale su strutture ai margini della zona agricola prescelta. Questa impostazione è inaccettabile perchè invece di salvaguardare le valli Metauro e dell'Arzilla, aree tutelate anche della Rete Natura 2000 della CEE,  la normativa delle zone E4 favorisce nuove costruzioni, attività improprie, e non prevede dettagliati interventi e prescrizioni per il recupero ambientale.

Le aste fluviali del Matauro e dell'Arzilla devono essere maggiormente tutelate con l'introduzione della normativa prevista dal vecchio Piano all'art. 50 delle NTA (Zone a verde pubblico urbano e territoriale). Vedere allegati. 

20)

Modificare l'art. 49 delle NTA  al punto 6, lett. a) aggiungendo all'inizio della frase le seguenti parole: "ogni nuova altra edificazione"

21)

All'art. 50 e 51, punto 4, lett. a) delle NTA  sostituire la parola "costruzioni" con la parola "pertinenze".

22)

All'art. 51, punto 4,delle NTA, eliminare la lettera d).

 

23)

All' art. 52, punto 2, delle NTA eliminare le seguenti parole: U3.03 Attività direzionali, U3.04 Pubblici esercizi, U3.05 Attività commerciali, U3.13 Attrezzature ricreative.

 

24)

All'art. 52, punto 3, lett. b) eliminare la seguente frase:

Attrezzature e infrastrutture non più utilizzate per l'attività agricola nonché nuove costruzioni individuate in un apposito piano particolareggiato realizzate nel rispetto dell'indice previsto U6.04, possono essere destinate a fini naturalistico-ricreativi assegnando gli usi U3.04 Pubblici esercizi, U3.05 Attività commerciali, U3.13 Attrezzature ricreative.

 

25)

Alla destinazione U6.04 dell'allegato B delle NTA eliminare le seguenti parole:

3,50 ml Per nuove costruzioni destinate a fini naturalistici-ricreativi.

26)

Introdurre l'art. 57 bis ZONE A VERDE PUBBLICO URBANO E TERRITORIALE con il testo indicato nell'allegato, e un retino apposito che delimiti tali zone secondo lo schema illustrato nell'allegato (o anche per una superficie superiore). Da considerare l'area contornata dalla linea di colore azzurro.

27)

Eliminare al punto U6.03 dell'allegato B delle NTA le seguenti parole al primo comma:

"nonché un aumento della SUL del 20% fino ad un massimo di 40 mq."

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28) 29) 30) 31) 32) 33) 34) 35) 36)

Mentre per le zone B, C, D le NTA prevedono un Indice di permeabilità, ciò non viene fatto per le zone F e le zone P, ad eccezione delle  zone di verde attrezzato F1. Riteniamo che sia indispensabile per garantire gli obiettivi di qualità che il Piano persegue, evitare che in queste aree le superfici siano in tutto o per buona parte impermeabilizzate. Quindi chiediamo in relazione all'indice UF indicato zona per zona, un Indice di permeabilità congruo a mantenere la superficie del terreno scoperta, o coperta con elementi di arredo filtranti.

Si chiede di aggiungere l'indice IP - Indice di permeabilità, al punto 5. dei seguenti art. della NTA:

28)

art. 55: IP = 0,50 Indice di permeabilità

29)

art. 56: IP = 0,80 Indice di permeabilità

30)

art. 59: IP = 0,35 Indice di permeabilità

31)

art. 60: IP = 0,35 Indice di permeabilità

32)

art. 61: IP = 0.35 Indice di permeabilità

33)

art. 62: IP = 0,50 Indice di permeabilità

34)

art. 65: IP = 0.60 Indice di permeabilità

35)

art. 68: IP = 0,50 Indice di permeabilità

36)

art. 69: IP = 0,50 Indice di permeabilità

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37) 38)

La qualità in un Piano si misura anche nel tipo di scelte che sono effettuate per gli impianti tecnologici a maggiore impatto ambientale, quali centrali per la produzione di energia elettrica e inceneritori.

Nel primo caso, qualsiasi centrale, anche quelle considerate meno inquinanti che usano come propellente il metano, non sono sostenibili, in un territorio che punta principalmente sul turismo e sulla salvaguardia della qualità della vita, centrali con un potenza superiore a 50 MW.

Nel secondo caso, la raccolta differenziata avviata a titolo sperimentale in due quartieri di Fano ha dimostrato che è possibile raccogliere separatemente ed avviare al recupero e riciclaggio quantità di rifiuti urbani, o ad essi assimilati, pari a circa il 70% di quelli che sono complessivamente smaltiti. Cio significa che se tale tipo di raccolta fosse estesa a tutto il territorio comunale e/o provinciale, non sarebbe necessario nessun impianto di incenerimento di rifiuti, perché inutile ed antieconomico. Tuttavia anche nella sciagurata ipotesi che si dimostri la necessità della costruzione e quindi della localizzazione un impianto di incenerimento di rifiuti, riteniamo che tale impianto debba essere costruito nella vallata del Foglia, vicino al bacino industriale dove esiste una maggiore produzione di rifiuti derivanti dalle aziende che operano nel settore del mobile. Quindi riteniamo che un impianto di incenerimento o termovalorizzazione di  rifiuti non possa essere previsto nella normativa delle NTA 

37)

Dall'allegato B delle NTA alla lettera U5.01 Attrezzature tecnologiche di interesse comune, cancellare la parola "inceneritori".

 

 

38)

Dall'allegato B delle NTA alla lettera U5.01 Attrezzature tecnologiche di interesse comune, aggiungere dopo la parola "energia elettrica" le seguenti parole:

di potenza pari o inferiore a 50 mw.

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39)

Nell'allegato B delle NTA la voce VP Verde Privato non è mai valorizzata. Riteniamo che il verde privato sia un elemento imprescindibile della qualità del costruito e dell'urbanizzato e un fattore determinante per la qualità della vita dei cittadini e per l'attrazione turistica dei non residenti. Quindi questo indice deve essere valorizzato in maniera congrua a secondo degli usi.

39)

Nell'allegato B delle NTA, dalla destinazione U1.01 alla U6.09 valorizzare lo standard VP Verde privato con un valore compreso tra 0,35 e 0,70 mq/mq.

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40)

L'introduzione di una norma che incentiva la bioarchitettura, il risparmio ed riciclo delle acque, la doppia conduttura, l'uso dell'energia solare ed altre forme di risparmio energetico, ecc. è sicuramente un fatto di grande importanza, che da finalmente l'opportunità di affiancare alle costruzioni realizzate con metodi tradizionali, case e quartieri creati con tecnologie e soluzioni innovative ed all'avanguardia, che in altri paesi del'europa sono ormai una realtà consolidata.  Queste nuove tecnologie e nuovi sistemi costruttivi aprono il mercato a nuove professionalità, incentivando quindi il mercato del lavoro e sviluppando nuove specializzazioni. Quindi non è solo la qualità della vita e l'ambiente a beneficiare dalla realizzazione di case piu "ecologiche" ma anche il mondo economico, in particolare l'artigianato e la piccola industria.

Per questo riteniamo che le norme all'art. 89 delle NTA debbano trovare subito applicazione. Ciò può avvenire se questa normativa non viene vissuta come una penalizzazione o come una forzatura ma come una opportunità che avvantaggia tutti.

Quindi la normativa deve essere pienamente valida con la definitiva approvazione del PRG e deve stabilire un termine entro il quale deve essere approvato il regolamento di attuazione  da parte del Consiglio Comunale. Allo stesso tempo crediamo che la riduzione di SUL debba essere meno penalizzante per chi non si adegua alle prescrizioni dell'art. 89 delle NTA.

40)

Sostituire il primo comma dell'art. 89 delle NTA con il seguente:

"Viene ridotta del 20% la SUL delle nuove costruzioni che non rispettino contemporaneamente i seguenti criteri:"

Alla fine dell'art. 89 aggiungere il seguente comma:

"Entro il termine di 90 giorni dall'approvazione devinitiva del P.R.G. il Consiglio Comunale approva un regolamento di attuazione della presente normativa".   

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41)

Nell'ultima versione del PRG adottata dal Consiglio Comunale è stato introdotto l'uso U3.04 Pubblici esercizi, nelle zone F1 F2 e F3. Se ristoranti, trattorie, bar, pizzerie sale di ritrovo ecc. sono giustificabili accanto a impianti sportivi o strutture per la balneazione (zone F2 e F3) non ha senso prevederle anche nelle sone di verde attrezzato (F1). Almeno in queste zone il verde dovrebbe rimanere il più possibile tale; attività commerciali hanno bisogno di parcheggi e quindi di superfici pavimentate che automaticamente fanno sparire prati e alberature. Crediamo che siano più che sufficienti le opportunità che sono offerte dal presente Piano al commercio ed alla ristorazione, senza dover prevedere tali attività anche nelle zone di verde attrezzato. D'altra parte non esistono esempi di zone di verde lontane dalle abitazioni e dai centri commerciali, dove è frequente trovare quei servizi che si vorrebbero introdurre all'interno delle zone verdi.   

41)

Eliminare al comma 2 dell'art. 54 delle NTA la seguente destinazione d'uso:

U3.04 Pubblici esercizi.

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42)

In zona Fosso Sejore, tra la Ferrovia ed il mare, tra il sottopasso e i Bagni Nella esistono delle costruzioni costruite abusivamente (in quanto costruite sull'arenile) e poi condonate. Il Comune quindi ha realizzato una strada asfaltata, l'illuminazione e tutte le opere di urbanizzazione primaria. Attualmente ci sono alcune attività commerciali (un bar-disco, ed un paio di ristoranti) ed alcune abitazioni utilizzate per lo più nei mesi estivi. Il vecchio piano classificava quest'area, come tutto il resto dell'arenile fino a Baia del Re, come verde pubblico. Invece il Piano adottato classifica questa fila di costruzioni come B1 e D7. Cioè viene dato un premio in termini di edificabilità a chi ha commesso degli abusi edilizi. Ciò ci sembra francamente inaccettabile.

 

43)

Analizzando la tav. F01 del Progetto Urbanistico - Ambiti di tutela sembra che il vincolo dell'area floristica, come dall'art. 12 dell'allegato E delle NTA, non ricada anche sulla parte di arenile  attualmette oggetto di sequestro da parte del CFS di Pesaro, su ordine della Procura. Sembra che tale area sia stata ritagliata fuori dal vincolo. Riteniamo che ciò sia un errore cartografico a cui va posto rimedio.

44)

Il comparto unitario ST4_P02 prevede al suo interno Zone di verde attrezzato, e nuovi parcheggi. Queste previsioni sono nell'area antistante la Area Floristica Protetta di Baia del Re (ZPS e pSIC) e non sono compatibili con la primaria esigenza di salvaguardare l'area protetta. Nuovi parcheggi e nuovi esercizi commerciali nelle zone di verde attrezzato favorirebbero l'aumento di presenze sulla spiaggia e quindi maggiori pericoli per la tutela della flora protetta di Baia del Re. L'unico parcheggio necessario è quello previsto vicino al Ristorante Baia del Re in quanto la prospicente concessione balneare non ha parcheggi nelle immediate vicinanze e ciò favorisce il parcheggio sulla Strada Statale con conseguenti pericoli per la circolazione.

45)

La  pista ciclabile di progetto P4 che va da Fosso Sejore e Gimarra corre nella prima parte tra la ferrovia ed il mare, quindi attraversa la Strada Statale all'altezza della Pellicceria Gentili, sale sulla scarpata, per proseguire in rilevato rispetto al piano campagna fino all'Albergo Riviera, quindi di nuovo si abbassa e attraversa la Strada Statale poco prima del distributori Agip, a Gimarra.

Questo percorso ha dell'incredibile: presenta vari punti di pericolo (gli attraversamenti), è disagevole in quanto ha dei dislivelli non accettabili, comporta per la parte verso il mare la cementificazione della spiaggia, all'interno dell'Area Floristica Protetta di Baia del Re. Chiediamo quindi la rettifica del tracciato che logicamente deve svolgersi tra la Strada Statale e la ferrovia adriatica. Nei punti in cui lo spazio non è sufficiente deve essere rettificato il tracciato della SS 16. Questa soluzione è sicuramente meno costosa, offre un percorso più sicuro e più agevole, ed è ambientalmente sostenibile.

42)

Tutta l'area compresa tra la ferrovia adriatica ed il mare, e tra il confine comunale verso Pesaro ed il Torrente Arzilla sia classificata come F3 Zone al Servizio della balneazione.

 

43)

Estendere il vincolo dell'art. 12 dell'allegato E delle NTA a tutto l'arenile di Baia del Re fino al confine con la concessione di Bagni Nella, dal mare alla ferrovia, e quindi correggere le carte relative.

 

 

44)

Eliminare dal comparto unitario ST4 _P01  la previsione di pubblici esercizi dalle Zone di verde attrezzato (SUL = 200).

Eliminare i parcheggi di progetto P2 ad eccezione di quello previsto a fianco del Ristorante Baia del Re.

 

 

45)

Modificare il tracciato della pista ciclabile di progetto P4 che va dal Fosso Sejore a Gimarra. Il nuovo tracciato dovrà svolgersi a partire dal sottopasso ferroviario di Fosso Sejore, tra la SS 16 e la ferrovia adriatica, fino al congiungimento con il tracciato in corso di realizzazione a Gimarra. Nei tratti dove lo spazio tra la SS 16 e la ferrovia non fosse sufficiente sarà rettificato il tracciato della SS 16 per i metri necessari.

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46) 47)

L'installazione di impianti fotovoltaici fa parte di una iniziativa del governo al fine di raggiungere maggiori quote di energia prodotta da fonti rinnovabili. Anche l'Aset ha avviato un progetto per la diffusione di tali impianti ad uso domestico e la Provincia ha emanato un bando di concorso per contributi a fondo perduto fino al 75% per l'installazione di impianti fotovoltaici.  Quindi riteniamo che questo intervento debba essere inserito tra gli interventi di manutenzione ordinaria. E' necessario altresì creare una norma che favorisca l'installazione di impianti solari per la produzione di acqua calda e di impianti fotovoltaici anche nelle superfici condominiali, che superi i regolamenti condominiali.

46)

Aggiungere le seguenti parole al punto TI.01, ultimo comma, dell'allegato C delle NTA:

dopo la parola "solari" aggiungere: impianti fotovoltaici.

dopo "impianto idrico sanitario" aggiungere: dell'impianto elettrico

47)

Inserire una norma nelle NTA o negli allegati che favorisca l'installazione di impianti termico-solari e fotovoltaici anche sulle parti condominiali degli edifici.

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48)

Lo studio dell'Ing. Politano, che ha prodotto la tavola n. 6 ANALISI AMBIENTALE-CARTA DI SINTESI, praticamente non trova traccia nelle previsioni del nuovo PRG. Le NTA e le carte di progetto non recepiscono le indicazioni di tale studio. E' sparita la proposta dei due "parchi", nella concezione di aree dove è prevalente la tutela e la riqualificazione ambientale; non sono state raccolte una serie di indicazioni quali: aree per l'agricoltura biologica, fasce ed aree di bosco planiziale, corridoi ecologici, aree di riqualificazione vegetazionale ecc.

Chiediamo che almeno alcune parti dello studio Politano siano inserite nelle tavole di progetto del Piano: le zone umide da creare, i corridoi ecologici con vegerazione arborea, le aree di riqualificazione vegetazionale.

49)

Inoltre chiediamo che sia rispettata la Legge 113/92, che si allega in copia, che prevede la piantumazione di un albero per ogni bambino nato nel comune. Sono ormai diversi anni che questa legge è stata dimenticata. Esaurita l'area di Col delle Cave, non sono stati effettuati altri rimboschimenti. Il Comune è proprietario di centinaia di ettari di terreni agricoli; alcuni di questi possono essere destinati al rimboschimento in ossequio alla citata legge. Ovviamente devono essere terreni non troppo lontani dal centro abitato e per natura del suolo e caratteristiche paesaggistiche  adatti al rimboschimento. E' necessario individuare, cartografare e normare aree di proprietà del Comne di Fano ove insediare nuovi boschi e dare corso alla legge 113/92.

48)

Inserire nelle tavole di progetto in scala 1:2000 le seguenti destinazioni indicate nella tavola 6 ANALISI AMBIENTALE - CARTA DI SINTESI scala 1:20000 del PRG e normare tali destinazioni:

-Creazione di zone umide

-Aree di riqualificazione vegetazionale

-Corridorio ecologico con vegetazione arborea

49)

Individuare, cartografare e normare aree su terreni di proprietà comunale da destinare ad attività di rimboschimento, con alberi d'alto fusto di specie autoctone, in rispetto alla Legge 113/92.

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50)

L'emendamento n. 126 accolto con delibera del Consiglio Comunale n. 69 del 15/03/2004 non è stato correttamente recepito dalla cartografia di progetto. Infatti il comparto di ricucitura denominato "Trave" scheda ST2_P02 è stato cancellato dalle tavole scala 1:5000 ma non dalle tavole in scala 1:2000.

Chiediamo che sia rettificata la relativa tavola in scala 1:2000 eliminando il comparto ST2_P02.

50)

Eliminare dalla tavola 14 scala 1:2000 in comparto denominato ST2_P02.

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51)

La nuova strada che nel Piano collega la zona industriale di Bellocchi con la riva ds del Metauro, attraversa il fiume in corrispondenza di un'area identificata dal P.A.I. come area inondabile a rischio elevato (vedi Tavola 4, scala 1:10.000, Carta delle pericolosità idrogeologiche), tra le più ampie presenti lungo l'asta del fiume in territorio fanese. Crediamo quindi che la previsione di un nuovo ponte sul fiume Metauro, come è stata riportata nelle tavole di progetto, sia errata perché localizzata in un punto di massima pericolosità in considerazione della larga fascia di esondazione del fiume.

Chiediamo che il nuovo ponte sul Metauro sia localizzato in aderenza e sul lato a valle della autostrada A14, dove, in base alle indicazioni del P.A.I., l'area inondabile a rischio elevato è più  stretta. Di conseguenza anche il tracciato stradale dovrà subire delle modifiche.

51)

Modificare il tracciato della nuova strada di collegamento della Zona industriale di Bellocchi con la zona a sud del Metauro, località Tombaccia.

Localizzare il nuovo ponte di attraversamento del fiume in aderenza dell'autostrada A14, lato mare, e proseguire con il nuovo tracciato stradale sempre in affiancamento dell'autostrada, fino al collegamento con la strada Provinciale per San Costanzo.

Il collegamento tra la Zona industriale di Bellocchi e il nuovo ponte dovrà tener conto della necessità di salvaguardare il più possibile gli elementi caratteristici del paesaggio agrario esistenti, quali siepi, alberi di alto fusto, boschi ripariali.

La larghezza della strada deve essere tale da rendere possibile la piantumazione di nuove siepi ai lati del tracciato.

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52)

La previsione di un parcheggio i fronte al Cimitero centrale di Fano, racchiuso dall'anello del 1° stralcio dell'Interquartieri, non ci sembra giustificato. Il parcheggio su Via della Giustizia è più che sufficiente per rispondere alle esigenze di chi deve recarsi nel cimitero urbano e solitamente è sotto utilizzato. Ci sembra importante mantenere in quella zona le caratteristiche agricole che sono in essere (vista la relativa distanza alla zona sportiva Trave ed alla fascia collinare), oppure modificarle con una destinazione a verde attrezzato.

53)

La previsione del parcheggio previsto vicino al casello autostradale di Fano è di circa 38.000 mq e quindi sovra dimensionato rispetto alle esigenze e non ha per conformazione le caratteristiche necessarie ad un parcheggio di scambio.  

52)

Modificare la destinazione dell'area sita di fronte all'ingresso del Cimitero urbano di via della Giustizia e racchiusa dall'anello dell'Interquartieri:

sostituire la destinazione P2 zone per parcheggi, con la destinazione E4 o la destinazione F1 zone di verde Attrezzato.

 

 

53)

Ridurre di almeno 2/3 la superficie dell'area destinata dal Piano a P2 zone per parcheggi di nuova costruzione sita nelle vicinanze del casello autostradale di Fano.

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54)

Riteniamo che la previsione del cosiddetto Parco Tecnologico precisato dalla scheda di comparto ST5_P14 e localizzato in zona Chiaruccia sia da eliminare. Ammesso che l'idea di realizzare un Parco Tecnologico sia fattibile sotto il profilo tecnico ed economico riteniamo che l'area identificata dal Piano sia sbagliata in quanto racchiude elementi del paesaggio agricolo da tutelare.

Inoltre abbiamo il forte timore che infine la destinazione F5 Attrezzature Polifunzionali sia utilizzata per realizzare una nuova zona artigianale-industriale modificando l'idea iniziale, cosi come sta accadendo per il vicino comparto ST5_E07 dove in un'area di proprietà comunale, venduta per realizzare attività al servizio dell'agricoltura, si stanno variando le destinazioni d'uso a favore del commercio e del terziario. 

54)

Eliminare la previsione F5 Attrezzature Polifunzionali e sostituirla con la destinazione E1 Zone agricole per l'area di 31 ha destinata a Parco Tecnologico in zona Chiaruccia.

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55)

Tramontato definitivamente il progetto di un parco tematico a Torrette nell'area di proprietà conunale di 33 Ha denominato Fantasy World, scheda ST6_P18,   riteniamo che tutta l'area attualmente con destinazione D8 zone turistico ricreative di espansione debba ritornare agli usi precedenti, cioè attività agricola.

Il grosso intervento su 32 Ha denominato Comparto residenziale Torroni ST6_E04, sempre in loc. Torrette, poco distante dall'area in questione, ha al suo interno significative quote di zone turistico-alberghiere D6 e turistico-ricreative D8 di espansione. Quindi crediamo che nuove previsioni in tal senso siano inutili e sbagliate.  

55)

Modificare la destinazione dell'area indicata dalla scheda di comparto ST6_P18 Fantasy World da D8 Turistico-ricreative di espansione a E1 Zone agricole.

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56)

Il comparto identificato dalla scheda ST3_P06 Ez Zuccherificio contiene previsioni edificatori eccessive in termini di volumi se si considera l'ubicazione infelice a ridosso della fascia costiera e le infrastrutture viarie già insufficienti a sopportare il traffico di attraversamento e locale. Non condividiamo la previsione di nuove quote di edilizia residenziale a ridosso della SS16 in quanto le stesse sono abbondamentemente rappresentate a monte dall'Autostrada A14 e riteniamo eccessiva la previsione D4 Commerciali e/o direzionali di espansione per la vicinanza che l'insediamento ha con il Centro storico e per gli effetti di attrazione dell'utenza che può avere a danno delle attività inserite nella città murata.

Infine crediamo che qui possano essere ubicate quelle attività previste nella zona Chiaruccia e rientranti nel progetto di Parco Tecnologico. 

56)

Modificare le previsioni del comparto ST3_P06 Ex Zuccherificio come segue:

-eliminare la quota di residenziale di espansione C1 = SUL 10.000 mq.

-ridurre la destinazione D4 Commerciale e Direzionale di espansione = SUL  12.000 mq.

-ridurre la destinazione D6 Turistico alberghiere di espansione  = SUL 5.000 mq.

-introdurre la destinazione F5 attrezzature Polifunzionali = SUL 48.000 mq.

 

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57)

Le schede dei comparti unitari ST5_P36, ST5_P38, ST5_P40, rispettivamente comparto di riqualificazione ambientale frantoio LIM, Ex Dicomar, frantoio CPM, prevedono che in caso di dismissione dell'attività produttiva l'area ed i volumi esistenti limitatamente alle case coloniche e uffici possono essere utilizzati per attività ricreative o di ristorazione.

Riteniamo che tali destinazioni d'uso siano sbagliate. Quando cesserà l'attività di escavazione e di lavorazione degli inerti, le aree in questione devono ritornare agli usi tradizionali che sono quelli agricoli o devono essere rinatularizzate, dal momento che sono nelle immediate vicinanze del fiume Metauro o del canale Albani. Attività ricreative e di ristorazione non si addicono alla vocazione naturalistica della zona in cui sono presenti i comparti in parola. Tali attività richiedono infrastrutture viarie adeguate e ampi parcheggi e e ampie strutture coperte. Crediamo che per le case coloniche e gli uffici al termine dell'attività produttiva l'unico uso possibile sia quello di residenza.

57)

Modificare le prescrizioni delle schede dei comparti ST5_P36, ST5_P38, ST5_P40,  sostituendo la frase "In caso di dismissione dell'attività produttiva l'area ed i volumi esistenti limitatamente alle case coloniche e uffici potranno essere utilizzati per attività ricreative o di ristorazione", con la frase "In caso di dismissione dell'attività produttiva l'area ed i volumi esistenti limitatamente alle case coloniche e uffici potranno essere utilizzati solo come residenze private (U1.01 dell'allegato B delle NTA).

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58)

In riva destra del fiume Metauro ci sono alcune decine di aree con destinazione B5 Zone residenziali di completamento di nuclei extraurbani esistenti che non sono compartate. Considerato che l'indice UF per questa destinazione è 0.50 mq/mq e che trattasi di aree piuttosto vaste crediamo che lo strumento del comparto sia necessario al fine di evitare la completa edificazione di aree senza che queste siano dotate di servizi, di verde pubblico e di infrastrutture viarie.

58)

Inserire all'interno di comparti unitari i lotti con destinazione B5 che sono a sud del fiume Metauro, prevedendo quote per parcheggi P2, Verde attrezzato F1, e strade P1 quando necessario.

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59)

I tracciati delle piste ciclabili inseriti nelle tavole dei progetto del Piano dimostrano che non è stata fatta un'analisi approfondita e di dettaglio per verificare la fattibilità pratica di tali infrastrutture per la mobilità a basso impatto ambientale.

Sono stati inseriti due tratti che utilizzano il sedime della ferrovia metaurense senza che il Piano si esprima con chiarezza sulla destinazione futura di della dismessa tratta ferroviaria Fano-Fossombrone-Urbino. Se l'utilizzo deve essere ciclabile allora perchè indicare solo su due tratti (tra Fano e Rosciano e tra Currurano e Carrara) la destinazione a pista ciclabile; se invece si vuole ripristinare l'uso come infrastruttura ferroviaria (metropolitana leggera) non hanno senso i due tratti ciclabili.

Alcuni tracciati sono tortuosi e non considerano la dimensione e l'utilizzo delle strade che praticamente rendono impossibile la realizzazione delle ciclabili.

Ci sono infine due attraversamenti sul fiume Metauro essendo previsti non in corrispondenza di attraversamenti stradali abbiamo forti dubbi che saranno mai realizzati.

Sulla pista ciclabile Fosso-Sejore/Fano abbiamo già argomentato in un'altra osservazione.

59)

Riesaminare e approfondire  lo studio sulle piste ciclabili e i percorsi ciclo-pedonali esistenti e di progetto. Progettare una rete di piste ciclabili organica e funzionale indicando per ogni percorso il modo in cui sarà realizzata la pista ciclabile, la sezione, le interferenze con il traffico automobilistico.

Destinare a pista ciclabile il sedime della dismessa ferrovia metaurense e identificare nelle tavole di progetto un tracciato da vincolare con destinazione V6 zone di rispetto per ferrovia, dove poter collocare una nuova ferrovia metaurense moderna e con funzioni di intermodalità con le altre modalità di trasporto.

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60)

Nel territorio comunale non mancano certamente aree con infrastrutture per lo sport ed il tempo libero. Adeguati impianti sportivi di recente costruzione esistono in zona Gimarra nella parte a monte della SS 16. Prevedere nuovi interventi nella fascia che corre tra la SS16 e la ferrovia adriatica, in quest'area densamente abitata con grossi problemi di traffico (inquinamento e rumore), crediamo sia un grave errore. Le destinazioni a F2 Zone per attrezzature sportive indicate dal Piano nelle schede ST4_P02, ST4_P04, ST4_P05 stabiliscono superfici di SUL per complessivi 6.212 mq e questo non è accettabile tanto meno sotto il profilo paesaggistico. Queste tre aree sono le uniche rimaste libere nel tratto urbano della SS16 a nord della città, sono site all'interno dei limiti di tutela del PPAR, permettono affacci al mare che sono preclusi in molti altri tratti del litorale.

60)

Modificare le destinazioni delle schede dei comparti unitari ST4_P02, ST4_P04, ST4_P05, sostituendo le zone F2 con F4 Verde privato, azzerando la SUL prevista.

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61)

L'area di Via del Lavoro identificata dalla scheda di comparto  ST3_P02 è sita in una zona densamente abitata dove fino ad oggi sono stati costruiti palazzi a 5/7 piani.

Problemi legati al traffico veicolare a motore collegati alla funzione attrattiva del vicino centro commerciale e della zona sportiva, dovrebbero indurre ad un ripensamento sulla destinazione residenziale dell'area.

Noi crediamo anche in considerazione della presenza di una scuola e di un supermercato che sia più corretta una destinazione a verde attrezzato e parcheggio.

61)

Modificare la destinazione del comparto residenziale "Via del Lavoro" sostituendo la zona esistente  C1 con le seguenti:

F1 Verde attrezzato

P2 Zone per parcheggi.

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62)

L'altezza degli edifici prevista dal Piano per le zone residenziali e produttive può costituire un limite se si vuole aumentare la distanza minima dai confini, strade ed altri edifici confinanti. Riteniamo che non possano esserci preoccupazioni e motivi validi per escludere che le costruzioni possano svilupparsi in altezza anche fino a 4 piani fuori terra. Ciò favorirebbe una maggiore superfice scoperta dei lotti e quindi migliori dotazioni di verde e di parcheggi privati. L'unico vincolo crediamo debba essere costituito dall'altezza media delle costruzioni vicine  e dalla possibilità (da evitare) che nuove costruzioni causino eccessivo ombreggiamento delle costruzioni esistenti (vedi art. 89 delle NTA).

62)

Modificare l'indice Hmax agli art. 24, 25, 26, 28, 30, 31 delle NTA come segue:

HMAX = 12,50 ml Altezza massima degli edifici.

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63)

Il nuovo PRG dovrebbe essere finalizzato per un periodo temporale di 10/15 anni, ma le SUL per la residenza previste tra nuovo ed il vecchio PRG sono tali che, ai ritmi di crescita della popolazione degli ultimi 10 anni (+3.500/3.600 ab.), saranno sufficienti a coprire il fabbisogno abitativo per oltre 60 anni. Questo dato, che è stimato per difetto (in base ai dati forniti dall’Uff. Urbanistica), ci porta a valutare il nuovo PRG come uno strumento per favorire la crescita e non la riqualificazione.

Gli incrementi residenziali complessivi in ambito comunale sono doppi rispetto a quanto il PTC indica per i Comuni di Fano, Mondolfo, Monte Porzio, San Costanzo messi assieme. Ci sono almeno 30.000 mq di SUL da tagliare se si vuole rendere credibile il PTC come strumento pianificatorio di area vasta. Inoltre circa la metà delle nuove previsioni  (abbiamo esaminato solo il peso delle previsioni per residenze incluse nei comparti, ma non le potenzialità ancora inespresse delle zone B) sono a valle dell’Autostrada A14. Le modifiche ai comparti apportate nel giugno 2003 sembrano ridurre di poco il totale della SUL (meno 3/4000 mq) e sembrano spostare il peso edificatorio per circa 15/16000 mq a monte dell’autostrada A14 (in gran parte a Bellocchi). Ma questi conteggi non tengono conto (perché non abbiano gli elementi per fare valutazioni o stime) delle nuove potenzialità delle zone B (presenti soprattutto nella zona costiera), a seguito delle modifiche alla normativa inerente queste zone.

La riduzione dell'indice di edificabilità di fatto è stato annullato dalla previsione di numerose aree edificabili.

A Fano ci sono circa 22.000 famiglie e 28.000 abitazioni. Quindi non esiste una emergenza abitativa tranne per coloro che hanno un basso reddito e che non possono permettersi l'acquisto o l'affitto di una casa. E' dimostrato che l'immissione di nuove aree sul mercato non favorisce il calmieramento dei prezzi perchè le nuove aree assumono il valore di quelle vicine già edificate. Quindi la previsione di nuove aree edificabili oltre i livelli di crescita della popolazione, non porta nessun beneficio al mercato, non migliora la qualità della vita, ma favorisce solo la speculazione e compromette definitivamente il territorio .

E' necessario quindi ridurre la quantità di nuove aree edificabili in particolare nella zona costiera, già densamente abitata, che presenta vari problemi di mobilità, di inquinamento e di carenza di spazi verdi. Per questo chiediamo che le nuove previsioni edificatorie per la residenza a valle dell'autostrada A14 siano eliminate, ad eccezione delle aree da riconvertire e delle espansioni nelle frazioni come Camminate, Tombaccia e Gimarra.

 

 

63)

Eliminare i comparti individuati dalle seguenti schede tecniche:

ST2_P07

ST5_P07

ST5_P09

ST5_P11

ST5_P12

ST3_P03

ST6_P04

ST6_P05

ST6_P03

ST6_P27

ST6_P26

ST6_P28

ST6_P32

ST6_P33

ST6_P34

ST6_P31.

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