Finalmente la Regione Marche ha partorito il Piano Cave!

E così, dopo tanti anni di attesa, la Regione ha "partorito" il piano cave, ossia, di fatto, la "pianificazione" di quante cave ci dovranno essere nelle marche, quanto grandi e dove saranno ubicate.Date le premesse, non c'è da aspettarsi nulla di buono ; molti cavatori hanno spesso fatto un po' come volevano, e soprattutto, oltre agli inerti, hanno sempre movimentato fiumi di denaro, difficilmente controllabili, tanto più che i margini di errore ammessi nella "coltivazione" di una cava sono di decine di migliaia di metri cubi, come sentenziato anche dal tribunale di Urbino pochi giorni fa. In poche parole, se uno scava qualche centinaio di milioni (di lire) di materiale in più, si tratta di un piccolo e non intenzionale errore. C'è da chiedersi se anche i relativi fatturati vengono controllati con gli stessi criteri. C'è da aggiungere che quasi tutti i nostri politici hanno sempre mostrato una sorprendente accondiscendenza ( non riusciamo a spiegarci perché), se non una vera e propria sintonia e completa solidarietà con gli stessi cavatori, molto più che con qualsiasi altra categoria sociale del territorio, tanto che gli stessi cavatori sono divenuti una sorta di "casta super partes", contro i quali nessun politico locale o regionale andrebbe mai, e ai quali si deve sempre cercare di aggiustare ogni cosa, anche quando questi signori fanno un po' di confusione e grattano via qualche montagna di troppo (in fondo sono solo montagne, che diamine!). Insomma, la legge è uguale per tutti, ma con distinguo: si va in galera (giustamente) se si rubano dieci quintali di legna, ma non se si scavano trentamila metri di roccia in più (quanti quintali sono?); in questo caso si può contare sulla comprensione del giudice, che stabilisce che in fondo trentamila metri sono un piccolo errore, che nella "coltivazione"di una cava ci può anche stare. E poi, male che vada, si può sempre fare una bella riunione coi partiti; sono gente così simpatica, ben disposta e comprensiva. Ma diciamolo con chiarezza: un imprenditore è sempre un imprenditore; cosa farebbe il paese senza di loro? Non vorrete mica applicargli le stesse leggi che valgono per i cittadini comuni?Ad ogni modo, dopo aver sopito la blanda dialettica che si era recentemente creata sulla creazione di nuovi parchi (vedi Catria e Nerone), arriva il piano cave: vale a dire, prima facciamo le cave, tante cave, e poi facciamo i parchi, in perfetto "stile marchigiano"come alla Gola della Rossa. E'come dire: prima stabiliamo di scavare quanto più si può, e poi con qualche acrobazia dialettico politico- culturale troviamo le motivazioni per fare anche i parchi, sopra le cave; così ci becchiamo pure i finanziamenti relativi e abbiamo quadrato il cerchio: distrutto il territorio e preso pure il merito di aver fatto i parchi ( che a quel punto non possono più funzionare).E così aspettiamo la sorpresina; il M.Petrano ridotto a un colabrodo (polo estrattivo), altre cave sul Nerone e sul Catria (ovviamente nei posti più belli), divorati i caratteristici pinnacoli che caratterizzano (per ora) la Valmarecchia. Ma naturalmente, si deve sviluppare il turismo, nelle aree interne. Chi ci penserà? La regione, che ha fatto il piano cave, o la Provincia? Perché la Provincia ci tiene tanto a gestire una simile rogna, che porta con sé sempre polemiche e sospetti? Perché la Provincia ha chiesto di aumentare in modo spropositato le possibilità di escavazione? Che idea ha l'Amministrazione Provinciale del proprio territorio? Ma soprattutto ne ha una?

10.04.02
Ufficio Stampa

 

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