Gestione delle foreste demaniali

 
Ai Presidenti delle Comunità Montane
Agli Assessori all'Agricoltura e Foreste delle Comunità Montane
Agli Assessori all'Ambiente delle Comunità Montane
Al SADAF
Agli organi di informazione

Apprendiamo dal bando esposto al pubblico dal SADAF della Provincia di Pesaro e Urbino, dell'intenzione di dare in gestione a privati, sulla base di progetti, le nostre foreste demaniali.

Dopo anni di impegno a favore di una politica più attenta e sensibile alla naturalità dei nostri "poveri" sistemi forestali, restiamo sgomenti di fronte ad una scelta che contraddice tutte le buone intenzioni ostentate dai politici e dagli organismi tecnici di gestione, in merito alla politica ambientale.

Le belle parole, con incluse richieste di collaborazione alle associazioni che si occupano di ambiente, si traducono in uno schiaffo, rozzo e gratuito, confermandoci che tutte le possibili combinazioni cromatiche, in politica, conducono ad uno stesso risultato.

Le logiche liberiste imperanti in questo momento, non risparmiano beni fondamentali per le comunità e per la tutela del territorio e pare coinvolgano tutti:
il centrodestra, a livello nazionale, propone la vendita di beni pubblici, il centrosinistra protesta ma dove può decidere si muove seguendo le stesse linee.

Il bando evidenzia, ancora una volta, l'assenza nella nostra regione di una cultura forestale, relegando ad una visione urbana ed agroalimentare, ogni intervento sul territorio.

Le foreste demaniali rappresentano innanzitutto ( e soprattutto in una regione misera di boschi come la nostra) un insieme naturale che va garantito nella sua essenza ed interezza, appartengono a tutti i cittadini ed alle generazioni future e tutti gli interventi effettuati in queste aree devono basarsi su queste considerazioni.

Vogliamo sottolineare che, per quel che ci riguarda, non siamo contrari all'utilizzo dei beni demaniali per la produzione di reddito e posti di lavoro (anzi proprio questi beni rappresentano un punto di forza nel futuro, dell'entroterra in modo particolare), ma deve essere implicito ed esplicito il rispetto del loro status.

Pur cogliendo e condividendo nel bando i passaggi che puntano a stimolare interventi di valorizzazione, ricerca e divulgazione del patrimonio forestale, riscontriamo l'assenza di una visione d'insieme, del grande valore di bene pubblico che rivestono le foreste demaniali, oltre ad un modo di procedere che improvvisa sulla spinta di visioni politiche ed emotive improntate al solo rendimento economico immediato.
Un piano di gestione serio, in un paese consapevole e civile, punterebbe innanzitutto al recupero e potenziamento degli aspetti naturali e storici del bene e non al suo smembramento, fatto magari di recinti, campi boari e di melanzane biologiche, degne di per sè ma decisamente fuori luogo in aree a vocazione forestale.

Se come cittadini ci sentiamo indignati di fronte a scelte che mettono "al bando" un patrimonio che ci appartiene e che non può essere messo in discussione arbitrariamamente da politici o da tecnici di turno, come associazione ci impegneremo con ogni mezzo civile, legale e pacifico per impedire che, pur con la copertura di infarciture linguistiche di garanzia, venga aggredito e disgregato quello che consideriamo il bene fondante di una nuova naturalità della nostra Provincia.

Lupus in Fabula



( Perchè questa è la mia terra. Posso sentirla, immensa, ancora primeva, incombente......E' mia, anche se non ne ho mai posseduto nemmeno un palmo, né lo possederò mai. Non ho nemmeno mai voluto, nemmeno dopo che ho cominciato a vederla indietreggiare anno dopo anno di fronte all¹assalto delle asce e delle seghe......Non c'era mai stato nessuno da cui potessi acquistarla, entrarne in possesso,perche non era mai appartenuta a nessuno. Apparteneva a tutti noi; dovevamo soltanto usarla bene, con umiltà e con orgoglio.)

(La Grande Foresta)
William Faulkner

 

 

Scrivi alla Lupus Home Page Lupus in Fabula