La gestione forestale nella Regione Marche

La neve dei giorni scorsi ci ha regalato paesaggi affascinanti: ma il manto bianco non ha solo il potere di camuffare gli scempi estetici oggi presenti nel territorio, c'è uno scempio che proprio la neve porta agli occhi con maggior evidenza. Sono i boschi tagliati col famigerato taglio ceduo matricinato: un'autentica devastazione a norma di legge nella regione Marche. Il fatto che un bosco , dopo il "trattamento" delle motoseghe, non sia più un bosco, è più che mai innegabile in presenza di neve. Inutile poi dire che non è un danno permanente, perchè la modifica persiste nel migliore dei casi per 3-4 anni, successivamente vi sarà un cespuglieto per altri 6-7 anni, poi alla fine la copertura boschiva potrebbe, se va tutto bene, ricomporsi e tra il decimo anno in poi non sarà altro che un bosco ceduo, con il suo basso livello ecologico. Dopo i 15 anni lo stesso bosco sarà nuovamente tagliato, perchè nelle Marche e in quasi tutto l'Appennino il commercio del legname da ardere ha ormai condizionato in modo innaturale la crescita e la vita dei boschi, ad esclusivo vantaggio di pochi proprietari terrieri e pochissimi boscaioli, in un mercato nero oggi piuttosto incomprensibile visto che la fame di combustibilie non può essere e non è quella del dopoguerra. Di questo anacronistico uso indiscrimato del bosco ne fanno le spese la biodiversità, l'assetto idrogeologico, il paesaggio e la funzione sociale (perchè no) che è in grado di avere il bosco. La selvicoltura, del resto, è una scienza solo di recente affrontata con una visione più naturalistica; i concetti e gli empirismi su cui ci si è basati fino ad oggi hanno causato tanti danni ed una mentalità scorretta nei confronti dei pochi boschi rimasti in piedi apparentemente al servizio dell'uomo. Non dimentichiamoci mai che di bosco si può vivere senza distruggerlo (come succede in diversi posti d'Italia), che il commercio del legname da opera vale 10 volte quello del legname da ardere e la Provincia di Pesaro e Urbino, dove si costruiscono mobili...., quel legno lo importa tutto, dal Borneo, dalla Russia. Inoltre non dimentichiamoci di una grande banalità: gli alberi, per vivere, hanno bisogno di una cosa che uccide l'uomo e si chiama anidride carbonica, e gli stessi alberi, viceversa, espellono e rilasciano nell'aria un'altra cosa che è indispensabile alla vita dell'uomo e si chiama ossigeno.

 

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