Annessione alla Riserva del Furlo

La Riserva Naturale Statale della Gola del Furlo, tra i tanti temi da affrontare e risolvere, ha anche quello molto importante legato alla richiesta ufficiale formulata da alcuni residenti in comune di Cagli (zona Tarugo) per l'annessione alla Riserva dei loro terreni di proprietà. Va detto che nel momento in cui sono stati stabiliti i confini dell'Area Protetta, a causa di alcuni problemi sorti con privati in altre zone (Bargello, Pelingo...), l'ente gestore della Riserva, cioè la Provincia, decise per un ridimensionamento scendendo quindi a patti con chi la Riserva non la voleva. Allo stesso modo, in senso democratico, ora la Provincia e anche la Commissione di Riserva, dovranno prendere in esame la legittima richiesta che gli agricoltori di Tarugo hanno ormai da tempo inoltrato. Del resto è sempre auspicabile l'aumento di un'Area Protetta, basandosi sul fatto poi che la zona in questione effettivamente merita di essere protetta, per il suo valore biologico e perchè si tratta di una vallata che è la naturale continuazione del Monte Paganuccio. Un'area in cui vi è praticamente l'unico grande bosco del versante cagliese della montagna, dove scorre uno dei rarissimi corsi d'acqua perenne del Paganuccio. E poi va assolutamente considerata come meritevole di un risultato positivo la richiesta in sè: una richiesta che rappresenta una anomala, fin d'ora, presa di posizione di privati cittadini che in genere, purtroppo, sono molto scettici verso i parchi, ma che in questo caso chiedono da subito di farne parte. I firmatari di Tarugo, in possesso di circa 100 ettari, lo hanno scritto chiaramente: non vogliono la caccia e vogliono la Riserva. Occorre considerare che si tratta di proprietari di terreni a bosco, coltivi e immobili tra cui alcuni agriturismi. Siccome di parla tanto di valorizzazione e di sviluppo turistico-ambientale, si valuti molto attentamente la richiesta di annessione perchè un no costituirebbe un gravissimo passo indietro.

 

 

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