In provincia di Pesaro e Urbino, e' ancora caccia alla volpe!
Nel week-end scorso (fine Marzo 2005 n.d.r. ) un'altra fetta di popolazione di questa Provincia ha potuto constatare quanto la politica filo-venatoria dell'Amministrazione Ucchielli sia invadente e inacettabile, fedele a se stessa e alla lobby dei cacciatori fino agli ultimi giorni di una legislatura così tanto macchiata di sangue di animali che verrà ricordata nei tempi, anzi speriamo scordata. Sabato mattina nella Val Cesano, all'altezza di San Michele al Fiume, sotto lo sguardo sbigottito dei cittadini di passaggio, un gruppo di cacciatori armati ed i loro cani hanno messo in atto una delle centinaia di battute alla volpe che la Provincia di Pesaro e Urbino organizza fuori dal tradizionale periodo di caccia. Una vergogna per un paese civile, un abuso di potere che almeno e per fortuna, anche questa volta ha sollevato lo sdegno e il malumore della gente comune,

"Specie Nociva" ?????
gran parte della quale già esasperata dalla caccia tra settembre a gennaio, quando campagne e montagne sono strette d'assedio e oltre al panico e la morte con cui è squassato l'ambiente naturale, c'è sempre più paura per l'incolumità pubblica. Le battute alla volpe sono quel che resta di un retaggio culturale di stampo medioevale, e mai si penserebbe di attaccare ancora nel terzo millennio l'etichetta di nocivo a qualche specie...che non sia l'uomo. Ma sui concetti profondi non si riesce evidentemente a ragionare con chi spara e con chi li autorizza: allora ci si può comunque chiedere chi decide e chi può di conseguenza dimostrare che le volpi sono in sovrannumero, che sia indispensabile compiere queste battute a marzo, se per caso chi realizza questi improbabili e contestabili censimenti non siano consulenti che la stessa Provincia paga o addirittura gli stessi cacciatori, come già successo del resto. L'ennesimo caso di un ente controllato e controllore; l'ennesima prova di una politica della doppietta, nella Provincia in cui tra gli altri vengono abbattuti anche oltre 1000 caprioli all'anno e il bracconaggio è un fenomeno di proporzioni tali che se ne conosce l'entità a livello nazionale.


Andrea Pellegrini – consiglio direttivo Lupus in Fabula

 

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