La pedalata di mercoledì 18 Luglio alle 18:30 è confermata.

Rimane forte, infatti, da parte delle associazioni, la necessità di richiamare l’amministrazione comunale a momenti incontro istituzionali su temi della sostenibilità ambientale.

Non cantano vittoria le associazioni Argonauta, La Lupus in Fabula, FIAB-Fano For.Bici, Comitato per la Viabilità Sostenibile, e Gas Fano Fortuna, perché nella vicenda della ciclabile dell’Arzilla è mancata da parte dell’Amministrazione la volontà di confrontarsi con i “portatori di interessi diffusi”, e quando manca il confronto su temi fondamentali per la città, a perdere sono tutti i cittadini.

Anche se sarà ridimensionato in base ai criteri proposti dalle associazioni, la sistemazione del percorso ciclabile che coinvolge l’argine dell’Arzilla resta un progetto sbagliato e nato male.

Sbagliato perché la programmazione della sosta a pagamento non può essere legata a un singolo progetto di pista ciclabile, ma va istituita dove e quando serve;  nato male perché, a parte l’ingente costo previsto, non risolve i conflitti fra pedoni, ciclisti e automobilisti, non si collega ne’alla ciclabile dell’interquartieri, ne’ alla Fano-Pesaro (che giova ricordare è stata cancellata negli ultimi 300 metri ), ne’ a quella per il Fenile

Alla città non servono progetti estemporanei calati dall’alto, ma una programmazione continuata e funzionale della rete ciclabile, sulla base di quanto riportato nel piano degli itinerari ciclabili.

E per questo è necessario che l’amministrazione comunale istituisca un tavolo permanente di confronto con le scriventi associazioni, che si realizzino i progetti, che si partecipi ai bandi e che si stanzino i fondi, i quali non possono essere solo quelli derivanti dalla sosta sulle strisce blu.

Sono decine le proposte avanzate dalle associazioni per la messa in sicurezza di pedoni e ciclisti, ma ancora giacciono nel cassetto di qualche tecnico.

I cittadini fanesi hanno una naturale abitudine a usare la bicicletta, che si scontra però con una politica che pensa solo alle auto, e con tecnici come minimo, poco attenti. E’ gravissimo ad esempio che il nuovo tracciato viario previsto tra le opere compensative della terza corsia autostradale  non preveda ne’ piste ciclabili, ne’ marciapiedi (strutture obbligatorie ai sensi dell’art. 10 alla legge 366/98 – norme per il finanziamento della mobilità ciclistica).

Fano, 17/07/2018