COMUNICATO STAMPA

 Siamo preoccupati dall’arroganza di certi politici, che non esitano a denigrare e delegittimare chi ha idee diverse, solo perché si mettono di traverso ai loro progetti e alle loro ambizioni. Parliamo del Ministro Lupi che si è scagliato contro la Soprintendenza delle Marche, responsabile a detta del Ministro, di bloccare un’opera che tutti vogliono, come il casello autostradale di Fano Nord. Un soprintendente che, secondo Lupi, esprime pareri su valutazioni di impatto ambientale che non gli competono, visto che si dovrebbe occupare solo di manufatti. Il ministro Lupi, non solo non considera minimamente l’opinione delle 7 associazioni che gli hanno inviato una lettera aperta sul tema dell’incontro, ma rilascia dichiarazioni che francamente ci sembrano indecenti. Si ripete quello che lo scorso anno è accaduto con gli arredi di alcuni bar in piazza XX settembre: allora protagonista della polemica nei confronti del funzionario territorialmente competente fu Carloni. Quando non sanno come giustificare i propri errori o le proprie incapacità questi politici trovano dei capri espiatori, cercando di salvare la faccia con i cittadini, leggasi anche elettori.

La città di Fano rischia di perdere tutti i 77 milioni di opere compensative per la terza corsia, perché il comune non ha ancora firmato la convenzione con società Autostrade, mentre Pesaro, pur arrivata successivamente all’accordo per le opere da realizzare sul suo territorio, ha in tasca la firma con tutte le garanzie del caso. Di chi è la responsabilità della mancata sottoscrizione della convenzione o del fatto che la bozza di convenzione sembra contenere una clausola per cui se non si fa il nuovo casello non si fa nulla? Forse del Sindaco Aguzzi, forse della precedente Giunta, ma non certo della Soprintendenza! La quale ha fatto esattamente quello che è deputata a fare: verificare se un’opera danneggia o compromette un territorio di notevole pregio e interessato da numerosi vincoli, di cui uno chiesto proprio dal comune di Fano e imposto dalla Regione Marche. Nell’ambito delle sue competenze e della sua sacrosanta autonomia, la Soprintendenza ha espresso parere negativo, ampiamente circostanziato e motivato. Su questo parere concordiamo pienamente, perché al di là del consumo di suolo e dell’impatto paesaggistico dell’opera in se, il casello di Fenile sarà come un cancro che divorerà tutta la valle dell’Arzilla. Già ora, in funzione del nuovo svincolo è previsto un mega distributore di carburanti in zona Belgatto e un centro commerciale e direzionale vicino allo svincolo con la SP 45. Inoltre dalle dichiarazioni di Seri, Mascarin e Carloni apprendiamo che sta maturando l’idea di costruire l’ospedale provinciale nella piana tra Carignano e Santa Maria dell’Arzilla (ovviamente al confine tra Fano e Pesaro… se no si litiga!); però il nuovo casello potrebbe resuscitare anche il devastante progetto delle Terme di Carignano. Questi due interventi poi farebbero da traino ad altre lottizzazioni a carattere residenziale e commerciale, e così la valle dell’Arzilla ce la potremo dimenticare per sempre. Ma almeno il nuovo casello servisse a risolvere i problemi viabilistici con Pesaro! Nemmeno quello, perché dovendo pagare un pedaggio, saranno ben pochi quelli che decideranno di recarsi quasi fino a Fenile, per arrivare al centro di Pesaro. Ma dove sono gli studi di origine e destinazione del traffico che ci dicono che è quella la soluzione più gradita agli automobilisti che fanno la spola tra le due città? Non è forse meglio battersi per ottenere le altre opere compensative e abbandonare l’idea del casello, studiando in maniera partecipata altre soluzioni infrastrutturali?

Fano, 30/08/2014

Il v. Presidente

Claudio Orazi