Tratto dal Resto del Carlino – Pesaro del 2 Novembre 2011
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Sul Catria si spara in violazione delle norme sulla caccia mettendo a repentaglio la sicurezza dei cittadini. Per questo l’associazione ambientalista Lupus in Fabula chiede che la Riserva naturale regionale in fase di istituzione debba assolutamente porre rimedio e ristabilire legalità e equilibri ecologici. «Altrimenti — dicono gli ambientalisti — non ha proprio senso farla». L’area «incriminata» è Bocca della Valle, una località conosciuta benissimo dai cacciatori che praticano la caccia di affilo.
Si tratta di un valico montano dove i cacciatori aspettano l’arrivo degli uccelli migratori che passano a bassa quota diventando un facile bersaglio. «La direttiva europea Habitat ha chiesto da anni di bandire la caccia in questi corridoi ecologici così importanti—sostiene la Lupus —. Invece Bocca della Valle per ora è clamorosamente esclusa dal perimetro della futura Riserva, e lì molti cacciatori sparano vicino alla strada, non rispettando i limiti di legge a tutela dell’incolumità delle persone. Lo testimoniano decine di cartucce e di borre ritrovate a pochi metri o addirittura sul sedime stradale — sottolinea l’associazione
—. Tra le vittime di questa pratica anacronistica ci sono anche esemplari di specie protette come il verdone, piccolo uccellino di pochi centimetri». «L’ANARCHIA della pratica venatoria
in provincia—sottolineano gli ambientalisti — è dovuta alla assoluta carenza di controlli da parte degli enti competenti (principalmente Polizia Provinciale) e dalla sensazione di impunità che vivono i cacciatori, che fino ad oggi hanno goduto di vasti e forti appoggi politici, ma soprattutto della vicinanza dei vertici amministrativi della Provincia. Anche il cambio del Presidente non ha portato a nessun riequilibrio a favore di una maggiore tutela della fauna selvatica e del rispetto delle regole. Così— punta il dito l’associazione—durante la stagione venatoria le montagne più belle della provincia diventano il triste teatro di sparatorie che vedono protagonisti i cacciatori alla fauna migratoria ed i cinghialai, mentre gli amanti della montagna, i camminatori, e i turisti sono forzatamente tenuti
lontano». Lupus in Fabula riconosce l’importanza di istituire la Riserva Naturale del Monte Catria ritenendolo anche il primo passo verso il più ampio ed ambizioso progetto di Parco Nazionale del Catria e Nerone, «ma un’area protetta che nasce senza alcune delle zone più importanti, come appunto Bocca della Valle, è un controsenso».