Non si tira mai indietro l’amministrazione fanese quando si tratta di aderire ad una iniziativa che da lustro e fa immagine, senza che ciò comporti il minimo impegno finanziario, programmatico o progettuale. E’quantomeno paradossale che il comune guidato dal sindaco Aguzzi aderisca alla “Giornata Nazionale della Bicicletta” quando in sette anni non ha costruito un metro di ciclabile, se si esclude il completamento della Fano-Pesaro, la cui realizzazione è senz’altro merito dell’amministrazione provinciale, che l’ha fortemente voluta. Ma alla giunta Aguzzi non si deve attribuire solo l’assenza di nuove opere e di un Piano comunale di rete ciclabile: come ha ben ricordato l’associazione ForBici, nel corso degli anni le poche piste ciclabili esistenti, in mancanza di manutenzione e di vigilanza, sono diventate sempre più insicure ed impraticabili. In alcune sono stati eliminati i cordoli di protezione, in altre sono stati divelte le transenne, altre piste sono state cancellate, per far posto alle auto.

Cosa ci si può aspettare d’altronde in una città che, nell’arco di un mese, promuove ben cinque appuntamenti e festival legati ad i motori: dal Super Quad Show che ha invaso il Lido per due fine settimana, al “Raduno Moto Goldwing”, passando per  “Motori al Mare” del prossimo 15 maggio,  “Sapori e Motori” del week end successivo e il “Giro del Metauro” a cura del Motor Club Ricci.

In mezzo a queste manifestazioni, che esaltano l’uso ed il possesso dei mezzi a motore, come una cenerentola spunta “La città da giocare”, il tradizionale appuntamento annuale organizzato dal LabTer  “Città dei bambini”.

Chiediamo al Sindaco che senso ha continuare a svolgere questo bellissimo momento di gioco e di riappropriazione dello spazio stradale da parte dei bambini quando per il resto dell’anno le scelte politiche della sua giunta non fanno altro che promuovere l’uso smodato dell’auto, con tutti i problemi che genera e che ben conosciamo?

Quest’anno al Laboratorio “Città dei Bambini” è stato praticato un taglio del 40% dei fondi; visto l’amore che questo sindaco ha per l’auto e il disinteresse che nutre per le esigenze di mobilità e sicurezza dei soggetti più deboli ed a rischio, abbia il coraggio e la coerenza di chiudere l’esperienza di “Fano, città dei Bambini e delle bambine” e di dichiarare Fano, la Città dei Motori.

Si dirà che queste proposte portano turismo in un periodo di stanca e che attirano molti curiosi. Nutriamo forti dubbi che queste iniziative facciano la differenza in date come Pasqua o il primo maggio, quando comunque migliaia di persone scelgono Fano perché si trova sul mare, per godere dei primi raggi di sole estivo. Hanno mai pensato gli amministratori fanesi che la città della Fortuna avrebbe una potenzialità immensa di attrazione turistica se fosse resa più vivibile con una rete organica di piste ciclabili, con un arredo urbano e con parchi (ma prima bisogna farli!) ben curati, e un traffico automobilistico ricondotto alle dimensioni, non diciamo delle città del nord Europa, ma di quelle vicine? Probabilmente no. Ormai siamo abituati ad ascoltare roboanti annunci di riorganizzazione della sosta sotto i principali monumenti, di limitazione al transito indiscriminato nel centro storico, di riduzione dei permessi, ma quando il comune è costretto a prendere provvedimenti a tutela della salute dei cittadini, la giunta fanese partorisce il topolino della Zona rossa, che è poco più di un francobollo, di fatto ignorata da tutti, compresi i vigili, che si son guardati bene dal fare delle multe. Di questo passo, quando riavremo il parcheggio in Piazza XX settembre?

Fano, 11/05/2011

Il V.Presidente – Claudio Orazi